AUMENTANO I PREZZI, MA NON LA QUANTITÀ: ANALISI DELLA SPESA DURANTE LE FESTIVITÀ
La spesa aumenta, ma non perché “si mangia di più”, ma perché ad aumentare sono i prezzi”. È quanto sostiene – analisi alla mano – il Centro Studi di Confcooperativ, che ha studiato il mercato fotografando la tendenza attuale sulla tavola degli italiani durante le festività. Con però molte – incoraggianti – sorprese: per esempio si esalteranno le eccellenze del made in Italy con le “bollicine” italiane preferite a quelle d’oltralpe, spumante e prosecco in primo piano, con in pole la tradizione (vongole e frutti di mare) (anche qui nostrana), nel menù di Natale. Nel paniere le specialità dolciarie regionali e poi, si torna a viaggiare con 19 milioni di italiani che prenderanno il largo dalla propria città di residenza andando in vacanza.
CRESCITA DELL’8% DELLE TREDICESIME
Confcooperative mette in evidenza la crescita dell’8% delle tredicesime a 50 miliardi grazie alla crescita dell’occupazione ma come però, si allarghi anche la forbice della diseguaglianza con un esercito di 10 milioni di persone povere: il cenone vedrà aumentare il numero di partecipanti. In media, si passerà dai 6 agli 8 componenti che nella maggior parte dei casi, “esalterà le eccellenze del made in Italy”, scrive nell’indagine.
SPUMANTE E PROSECCO TORNANO “PADRONI” DELLA TAVOLA
Le bollicine italiane, preferite a quelle d’oltralpe, si confermano le immancabili superstar dei cenoni con circa 60 milioni di tappi pronti a saltare da bottiglie di spumante e prosecco Made in Italy.
MENÙ 24 DICEMBRE: “IN POLE LA TRADIZIONE”
Per il menù di Natale, nel piatto in pole position la tradizione: vongole e frutti di mare per i primi piatti (165 milioni di euro, sui frutti di mare pesa l’effetto granchio blu che ha decimato le coltivazioni soprattutto nell’alto Adriatico), e poi: pesce per i secondi piatti (495 milioni di euro) a seguire carne, salumi e uova (510 milioni di euro) vini, spumanti e prosecchi (430 milioni di euro).
NEL PANIERE LE SPECIALITÀ DOLCIARIE REGIONALI
E poi: frutta, verdura e ortaggi (385 milioni di euro). Pasta, pane, farina e olio (320 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (155 milioni). Chiuderà il paniere il ricco carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, due grandi classici, oltre alle tantissime specialità dolciari e regionali (400 milioni di euro).
MA SI ALLARGA FORBICE: 10 MILIONI DI “POVERI”
Nota dolente: nella sua indagine, Confcooperative mette però anche in evidenza come continui ad allargarsi la forbice tra chi può spendere e risparmiare e chi scivola sempre più in povertà: “C’è 1 italiano su 3 che andrà in vacanza, in aumento rispetto allo scorso anno quando c’era 1 italiano su 4 a partire per le vacanze e l’esercito dei poveri assoluti e relativi che sfonda il muro dei 10 milioni di persone”.
IN VIAGGIO 19 MILIONI DI ITALIANI
“È forte il clima di incertezza per i morsi dell’inflazione che mina la capacità di acquisto di 2 italiani su 4”. Ma a viaggiare – conclude il Centro studi – “saranno 19 milioni”. Tra le destinazioni vincono montagna e agriturismo, seguono le città d’arte e le destinazioni termali. I più facoltosi viaggeranno verso mete esotiche”.