Vietati i lavaggi nasali con acqua di rubinetto: ecco perché

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UN PROBLEMA SCONOSCIUTO CHE SI AGGRAVA NEL TEMPO

Il rischio di infezioni da Acanthamoeba legate ai lavaggi nasali sta emergendo come una minaccia nascosta, soprattutto per le persone immunocompromesse. L’ameba può causare una serie di gravi condizioni che vanno dalla rinosinusite all’encefalite amebica granulomatosa, mettendo a rischio la vita dei pazienti colpiti.

In particolare, l’uso di acqua non sterilizzata per eseguire i lavaggi nasali è stato identificato come un potenziale fattore di rischio per l’insorgenza di infezioni da Acanthamoeba. La maggior parte dei pazienti coinvolti nei casi riportati dai Cdc utilizzava acqua del rubinetto, senza bollirla prima dell’uso.

LE RACCOMANDAZIONI DEGLI ESPERTI

Di fronte a questa nuova minaccia, gli esperti invitano a prestare attenzione ai metodi corretti per eseguire i lavaggi nasali. In particolare, è importante evitare l’uso di acqua del rubinetto non bollita e preferire soluzioni saline sterili o acqua previamente bollita e raffreddata.

Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, sottolinea l’importanza di educare le persone immunocompromesse su come eseguire i lavaggi nasali in modo sicuro per prevenire le diffusioni di infezioni da Acanthamoeba. È fondamentale diffondere informazioni corrette e sensibilizzare la popolazione su questo rischio emergente.

LA NECCESSITA’ DI UNA PREVENZIONE EFFICACE

La prevenzione è fondamentale per contrastare la diffusione di infezioni da Acanthamoeba legate ai lavaggi nasali. È importante informare correttamente la popolazione sulle buone pratiche igieniche da seguire per evitare il rischio di contagio e proteggere la propria salute.

Le autorità sanitarie sono chiamate a intensificare gli sforzi di sensibilizzazione e promuovere campagne informative mirate a educare la popolazione su questo tema. È necessario adottare misure preventive efficaci per ridurre il rischio di infezioni da Acanthamoeba e proteggere la salute dei cittadini.

In conclusione, l’emergenza legata alle infezioni da Acanthamoeba dopo lavaggi nasali errati richiede una risposta tempestiva e concertata da parte delle istituzioni sanitarie e della comunità scientifica. Solo attraverso un’azione coordinata e una corretta informazione sarà possibile prevenire nuovi casi e proteggere la salute pubblica.

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