Verso un futuro più stabile e fiducioso: il nuovo Patto di stabilità

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Siamo usciti da quattro anni straordinari per l’economia dell’Ue

Durante tutto questo periodo è stata applicata la clausola di salvaguardia generale che ha sospeso il vecchio Patto di stabilità dando agli Stati membri il margine di manovra di cui avevano bisogno per rispondere a questi shock. Ora abbiamo voltato pagina su quella fase e siamo pronti ad aprire un nuovo capitolo per la governance economica nell’Ue, un capitolo che, sono convinto, ci consentirà di affrontare le nostre sfide attuali e future con rinnovata fiducia. Lo dichiara il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, dopo l’approvazione delle nuove regole fiscali Ue.

IL RINNOVAMENTO DELLA GOVERNANCE ECONOMICA

“Questo è un momento molto importante per la nostra economia” dichiara Gentiloni ricordando che il Consiglio Ue potrà ora “dare il via libera definitivo a questo pacchetto legislativo chiave nei prossimi giorni”.

“Questa settimana è trascorso esattamente un anno da quando la Commissione ha presentato le sue proposte per riformare la nostra governance economica, sebbene il lavoro preparatorio sia iniziato proprio all’inizio di questo mandato – aggiunge il commissario all’Economia -. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di correggere norme talmente rigide che spesso non venivano applicate. E siamo riusciti in questo obiettivo”.

I PUNTI CHIAVE DELLA RIFORMA

“Come avviene dopo ogni negoziato, la riforma adottata oggi è un compromesso. Non è perfetto, in particolare fa ben poco per ridurre la complessità. Eppure è indubbiamente migliore delle regole esistenti, per quattro ragioni principali – sottolinea- In primo luogo, rafforza gli incentivi per gli investimenti pubblici, per le transizioni verde e digitale e per la difesa, e per le riforme. In secondo luogo, definisce un percorso credibile per la necessaria riduzione del debito. In terzo luogo, garantisce che gli Stati membri abbiano la responsabilità delle loro politiche fiscali, all’interno di un quadro comune europeo. In quarto luogo, dà maggiore risalto agli aspetti sociali e alle considerazioni climatiche”.

LA POSIZIONE DELLA DELEGAZIONE DEL PD

La delegazione del Pd al Parlamento europeo si è astenuta al voto sulla riforma del Patto. “Immagino per ragioni di politica interna”, ha commentato il commissario. A chi gli faceva notare che tutti i partiti politici italiani si sono astenuti o hanno votato contro, ha ironizzato: “Abbiamo unito la politica italiana”.

In conclusione, la riforma del Patto di Stabilità e Crescita rappresenta un passo significativo verso una maggiore flessibilità e responsabilità nelle politiche economiche degli Stati membri dell’Unione Europea. Resta da vedere come queste nuove regole saranno effettivamente implementate e monitorate nel tempo, ma il cambiamento annunciato da Gentiloni promette di aprire nuove prospettive per una governance economica più efficace e sostenibile.

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