11 Marzo 2024 19:25
LE CONFESSIONI CHOC DI DONALD TRUMP AI SUOI COLLABORATORI: “HITLER FECE ANCHE COSE BUONE”
Secondo quanto confermato in un libro dell’anchorman della Cnn Jim Sciutto, Donald Trump avrebbe più volte mostrato ammirazione davanti ai suoi ex collaboratori per Putin, Kim Jong Un e Adolf Hitler: “Ha fatto anche alcune cose buone”
AMMIRAZIONE PER DITTATORI
Stando a quanto confermato nel nuovo libro “The return of great powers”, in uscita martedì negli States e scritto dall’anchorman della CNN Jim Sciutto, l’ex tycoon avrebbe espresso in più occasioni la sua ammirazione per Adolf Hitler, sostenendo che il Fuhrer avesse fatto anche “alcune cose buone”. In particolare, apprezzava del tedesco “la gestione dell’economia” e “la presa sui suoi generali”, come riferiscono gli ex collaboratori di Trump.
Non solo. Per l’ex inquilino della Casa Bianca, che potrebbe tornare ad essere protagonista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre come candidato repubblicano, l’ungherese Viktor Orbán è “fantastico, un leader rispettato in Europa e nel mondo”, il leader cinese Xi Jinping è “brillante”, Kim Jong Un della Corea del Nord è “un bravo ragazzo”.
ENCOMI ANCHE PER VLADIMIR PUTIN
Non sono mancati gli elogi a Vladimir Putin, si legge sulla CNN che ha pubblicato una anteprima del libro. “Pensava che Putin fosse una persona a posto. Per lui era come se stessimo pungolando questi ragazzi. Se non avessimo la NATO, allora Putin non farebbe queste cose”. Sciutto ha sottolineato che John Bolton, che ha servito come consigliere per la sicurezza nazionale sotto Trump, gli ha raccontato che l’ex presidente “si considera un pezzo grosso. E gli piace avere a che fare con altri pezzi grossi, come Erdogan in Turchia. Non è affatto un tipo duro, in realtà è esattamente il contrario. Ma è così che immagina se stesso”.
REACTIONS AND CRITICISMS
Le reazioni alle parole di Trump non si sono fatte attendere. Numerosi esponenti politici e opinionisti hanno condannato fermamente le affermazioni dell’ex presidente, definendole inaccettabili e pericolose. I simpatizzanti e sostenitori di Trump, invece, hanno difeso il loro leader sostenendo che le sue dichiarazioni fossero state fraintese o strumentalizzate dai media.
Il mondo politico internazionale ha osservato con preoccupazione questa nuova polemica che coinvolge l’ex presidente americano, mettendo in luce il rischio di una possibile deriva autoritaria e la necessità di una vigilanza costante sulle istituzioni democratiche.
Il dibattito su Trump, la sua visione politica e il suo rapporto con i regimi autoritari continuerà a tenere banco nei prossimi giorni, alimentando una discussione accesa e polarizzata all’interno della società americana e oltre i confini nazionali.
DOMANDE SENZA RISPOSTA
Restano molte domande senza risposta in merito alle dichiarazioni choc di Donald Trump. Cosa spinge un ex presidente degli Stati Uniti a esprimere ammirazione per dittatori e regimi autoritari? Quali implicazioni politiche e sociali hanno tali affermazioni per il futuro della democrazia nel mondo? E quali saranno le conseguenze di queste rivelazioni sulla carriera politica e l’immagine pubblica di Trump?
Saranno necessarie ulteriori indagini e approfondimenti per comprendere appieno il contesto e le motivazioni dietro le parole del ex presidente, e per valutare le possibili conseguenze di tali dichiarazioni sul panorama politico internazionale. Resta da chiedersi se e come Trump riuscirà a gestire le polemiche e le critiche scaturite da questa nuova controversia, e se ciò influenzerà il suo futuro politico e la sua reputazione a livello globale.
Il caso continuerà sicuramente a tenere banco nelle prossime settimane, alimentando il dibattito pubblico e sollevando interrogativi fondamentali sulle dinamiche del potere e la moralità della leadership politica. Soltanto il tempo potrà fornire risposte definitive a queste questioni e chiarire il vero significato delle parole di Donald Trump sui dittatori e i regimi autoritari.
