APERTURA DEBOLE PER LE BORSE EUROPEE
Le Borse europee hanno aperto in maniera debole in questa ultima seduta della settimana. Milano ha avuto un avvio galleggiante con un aumento dello 0,1%, mentre le altre maggiori piazze finanziarie continentali si sono attestate intorno alla parità.
I MERCATI VALUTANO I SEGNAI DELLA BCE E DELLA FED
I mercati stanno ancora valutando i segnali provenienti dalla Banca Centrale Europea e, in audizione al Senato, dal presidente della Federal Reserve Jerome Powell, il quale ha dichiarato che la banca centrale statunitense è prossima a un possibile taglio dei tassi.
ATTESA PER IL REPORT SUL MERCATO DEL LAVORO USA
Oggi è atteso il report sul mercato del lavoro statunitense a febbraio. Nel frattempo, in Europa, i dati hanno mostrato che la produzione industriale tedesca è cresciuta dell’1% su base mensile a gennaio, segnando la prima espansione e superando le aspettative del mercato di una crescita dello 0,6%.
RIMBALZO PER TIM SU PIAZZA AFFARI
A Piazza Affari si è registrato un mini rimbalzo per Tim, con un aumento del 2,3%. Nella giornata precedente, l’azienda aveva subito un crollo del 23%, bruciando oltre un miliardo di capitalizzazione proprio nel giorno della presentazione del piano post cessione della rete. Gli analisti hanno espresso dubbi sui livelli del debito stimato per la fine del 2026, con l’AD Labriola che ha parlato di volumi anomali.
SPREAD AI MINIMI, ORO AI MASSIMI
Lo spread si è mantenuto ai minimi storici a 131 punti, mentre il prezzo dell’oro ha aggiornato i massimi a 2160 dollari, confermando il suo ruolo di rifugio sicuro per gli investitori in periodi di incertezza economica.
In conclusione, l’andamento delle Borse europee in questa ultima seduta della settimana è stato caratterizzato da una certa instabilità, con gli investitori che continuano a valutare i segnali provenienti dalle principali Banche Centrali e dai mercati globali. Resta da vedere come si evolveranno le dinamiche nei prossimi giorni e quali saranno le nuove sfide che i mercati dovranno affrontare.
