MINACCE A ÁNGEL DI MARÍA E FAMIGLIA: TRE ARRESTI IN ARGENTINA
Tre persone sono state arrestate in Argentina per aver minacciato Ángel Di María e la sua famiglia: a confermarlo è la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich. Uno degli indagati, già nel mirino delle forze dell’ordine per traffico di droga, al momento dell’arresto ha confessato l’azione violenta nei confronti della famiglia del calciatore del Benfica e della nazionale argentina.
ATTACCO E MINACCE
Nella giornata di lunedì tre persone a bordo di un’auto hanno lanciato per strada un borsone di nylon nero sul quale erano affissi alcuni messaggi rivolti alla famiglia del giocatore e allo stesso Di María: “Dite a vostro figlio di non tornare perché se non lo fa, uccideremo un parente. Nemmeno Pullaro (il governatore provinciale, ndr) ti salverà. Noi non buttiamo piccole carte. Buttiamo piombo e morti.”
CAPOFAMIGLIA IN PERICOLO
L’attacco è avvenuto dopo che Di María, attualmente sotto contratto con il club portoghese del Benfica fino a giugno, aveva dichiarato che gli sarebbe piaciuto chiudere la sua carriera al Rosario Central, squadra dove ha esordito nel calcio che conta.
REAZIONI E CONSEGUENZE
Dopo le minacce di morte, Di María aveva detto di aver seguito da vicino l’accaduto e aveva dichiarato ad un’emittente radiofonica: “Quello che sta succedendo alla mia famiglia mi tocca da vicino”. Sul suo profilo di Instagram la stella della Selección ha pubblicato una foto con la bandiera del Rosario e ha scritto: “Chiediamo la pace.” Il Rosario Central ha condannato l’attacco del 25 marzo, affermando in un comunicato ufficiale: “Non possiamo permettere che qualcuno spaventi i calciatori o attacchi loro o i loro parenti”.
ARRESTO DEI RESPONSABILI
La ministra Bullrich attraverso il suo profilo X ha annunciato così gli arresti: “ARRESTATI I RESPONSABILI DELLE MINACCE E DEGLI SPARI CONTRO ÁNGEL DI MARIA E LA SUA FAMIGLIA. Pablo Acotto, indagato per traffico di droga, ha confessato, in intercettazioni telefoniche, di esserne l’autore, e Sara Belén Gutiérrez e Gabriel Ismael Pastore, complici, sono stati arrestati dalla PFA e dalla Polizia di Santa Fe tramite la PDI, quando pensavano di scappare dal loro domicilio. Ottimo lavoro da parte del procuratore federale Javier Arzubi e Pablo Socca, dell’MPA Santa Fe, che ci hanno permesso di ottenere informazioni sugli autori delle minacce. Diamo la caccia alle mafie e ai narcotrafficanti per dare sicurezza alla gente di Rosario e a tutti gli argentini”.
CONCLUSIONE
Rosario è una delle città più pericolose dell’Argentina e nel 2022 il tasso di omicidi era uno dei più alti di tutto il paese. Con il sostegno del governo centrale, all’inizio di quest’anno il governo di Santa Fe ha lanciato il “Piano Bandiera” per combattere il “narcoterrorismo”. Resta da capire quale sia il movente dietro le minacce a Ángel Di María e la sua famiglia, ma per ora i responsabili sono stati individuati e arrestati. La sicurezza della famiglia del calciatore e la sua integrità rimangono una priorità.