FRATELLI D’ITALIA E GIORGIA MELONI: LA SFIDA POLITICA
Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni si trovano a dover disinnescare due possibili bombe ad orologeria in questa fase di campagna elettorale per le Europee. La prima è politica, e fa riferimento all’agonismo elettorale di Matteo Salvini che si trova nella necessità di rubare consensi a destra il più possibile anche, e forse soprattutto, per salvaguardare la sua leadership alla guida del Carroccio. Ha un obiettivo irrinunciabile, portare la Lega ad una percentuale di due cifre nel confronto elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. E’ l’obiettivo che si è dato all’ultimo Consiglio Federale, quello che, nei fatti, l’ha rimandato più o meno a settembre insieme al Congresso, aspettando il voto delle Europee quasi fosse un esame di riparazione.
L’agonismo nei confronti dei partner di governo lo si è visto anche nella riunione dei leader di Identità e Democrazia svoltasi ai Tiburtina’s Sudios di Roma. Salvini non può esimersi dall’assestare qualche colpo basso all’amica-nemica con cui condivide, da gregario, il governo del Paese. Non lo fa direttamente, ma le parole del video che Marine Lepen ha regalato all’assise romana dei sovranisti, sono un affondo nei confronti di Giorgia Meloni: “Ci dica se davvero intende sostenere alla guida della Commissione Europea Ursula von der Leyen”, “quella” che ha governato con i socialisti, “quella” delle scelte che non erano gradite nemmeno ai Conservatori.
UN COLPO BASSO POLITICO
Un colpo basso perché per Giorgia Meloni, che dei Conservatori europei è il Presidente, è tutt’altro che facile far digerire, a tutti i partiti aderenti, il fatto che una possibile alleanza capace di spostare il baricentro del governo europeo verso destra, possa comunque avere ancora von der Leyen presidente della Commissione. Ed è cosa difficile da far passare anche nell’elettorato più conservatore di Fratelli d’Italia.
LA SFIDA GIUDIZIARIA: DANIELA SANTANCHÉ
Ma se questa è una “spina” nel fianco essenzialmente politica, quella più preoccupante è “giudiziaria” e fa riferimento ad una sua ministra: Daniela Santanché.
I colonnelli del partito sono preoccupati. Da una parte sperano che l’ex amazzone berlusconiana, di fronte alle diverse questioni giudiziarie che la coinvolgono, abbia il buon senso di fare un passo indietro e di dimettersi da capo del dicastero del Turismo.
LA DECISIONE DI SANTANCHÉ
Ma le parole della Ministra che afferma di riflettere sulla questione solo dopo la decisione del Gup, quindi dell’eventuale rinvio a giudizio, intimorisce i dirigenti di Fratelli d’Italia. Questo perché una sua decisione non potrà arrivare prima dell’inizio di maggio e questo presterebbe il fianco ad una campagna elettorale intorbidita dal caso Santanché, i cui effetti già si stanno facendo sentire.