Tajani sostiene l’invio di militari a Gaza dopo gli attacchi di Hamas e Houti contro nave USA

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09: 25 TAJANI: “HAMAS NON PUÒ GOVERNARE GAZA”

09:15 TAJANI: “PRONTI A INVIARE MILITARI IN EVENTUALE MISSIONE ONU A GAZA”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di Radio 24, ha affermato che se fosse necessario l’Italia sarebbe pronta a unirsi a una missione di pace Onu a Gaza. “Gli oltre mille militari italiani in Libano sono lì per una missione Onu, mentre un’altra cosa è la missione italiana a Beirut per addestrare militari libanesi”, e “noi abbiamo sempre detto che se per Gaza si dovesse decidere per una fase di transizione” anche “con una missione di pace, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con le Nazioni unite anche nella Striscia di Gaza, siamo pronti a fare la nostra parte di portatori di pace”, ha detto il vicepremier. Alla domanda se ci sia sul piatto una richiesta Usa di allargare la missione Unifil in Libano, poi, Tajani ha risposto: “No, non c’è nessuna richiesta. Il comando è delle Nazioni unite”.

08: 26 PORTAVOCE ABBAS: “NIENTE STABILITÀ SENZA UNO STATO PALESTINESE”
“Senza la creazione di uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale sui confini del 1967 non ci saranno sicurezza e stabilità nella regione”. Lo ha detto il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, Nabil Abu Rudeineh, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Si tratta di una risposta alle parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ieri sera ha dichiarato di avere informato gli Stati Uniti che si oppone all’istituzione di uno Stato palestinese nel ‘day after’ della guerra. Le dichiarazioni di Netanyahu “confermano che questo governo è determinato a spingere l’intera regione nell’abisso”, ha affermato Abu Rudeineh.

Il portavoce di Abbas ha proseguito dicendo che “l’intera regione è sull’orlo di un’eruzione vulcanica a causa delle politiche aggressive perseguite dalle autorità di occupazione israeliane contro il popolo palestinese e i suoi legittimi diritti”. E ancora: “gli Stati Uniti sono responsabili del deterioramento della sicurezza e della stabilità nella regione a causa del loro pregiudizio e del loro cieco sostegno all’occupazione israeliana”. Abu Rudeineh ha aggiunto tuttavia che, “nonostante tutte queste dichiarazioni, lo Stato palestinese esiste in virtù del riconoscimento del mondo intero, e non c’è altra opzione per nessuno se non questa, sia nella regione che nel mondo intero”. “Il popolo palestinese e la sua giusta causa prevarranno e nessuno sarà in grado di sopraffarli”, ha concluso.

07: 33 MORTO SOLDATO ISRAELIANO DI 20 ANNI, SONO 194 DA INIZIO GUERRA
Le forze di sicurezza israeliane annunciano la morte di un soldato a causa delle ferite riportate durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive il Times of Israel, aggiornando il bilancio a 194 militari morti nell’offensiva di terra contro Hamas. Il soldato, morto mercoledì, è un ventenne dell’unità di ricognizione della Brigata Givati, di Herzliya.

07:29 OMS: CASI DI EPATITE A A GAZA, CONSENTIRE AIUTI MEDICI
“Casi di epatite A, un’infiammazione del fegato, sono stati confermati in Gaza tramite kit di test forniti dall’Oms“. Lo scrive su X Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanita, spiegando che “l’epatite A è generalmente lieve ma occasionalmente può causare una malattia grave”. “Le condizioni di vita disumane”, sottolinea, con assenza di acqua e servizi igieni puliti, “consentiranno all’epatite A di diffondersi ulteriormente”. Spiega anche che “la capacità di diagnosticare le malattie rimane estremamente limitata. Non esiste un laboratorio funzionante. Anche la capacità di risposta rimane limitata”. Per questo, aggiunge, “continuiamo a chiedere l’accesso libero e sicuro agli aiuti medici e la tutela della salute”.

00:45 FORZE STATUNITENSI COLPISCONO SITI HOUTHI NELLO YEMEN
Le forze statunitensi hanno condotto un quinto attacco contro i siti militari ribelli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen mentre il presidente Usa Joe Biden ha riconosciuto che il bombardamento americano e britannico non aveva ancora fermato gli attacchi dei militanti contro le navi nel Mar Rosso che hanno ha interrotto la spedizione globale. Gli ultimi attacchi hanno distrutto due missili antinave Houthi che “erano puntati nel Mar Rosso meridionale e pronti a lanciare”, ha detto il comando centrale degli Stati Uniti in una dichiarazione pubblicata su X, precedentemente noto come Twitter. Sono stati condotti da aerei da caccia F/A-18 della Marina, ha detto il Pentagono.

00:40 TELEFONATA AUSTIN-GALLANT, FOCUS SU OPERAZIONI A GAZA E AIUTI
Il segretario alla Difesa Lloyd Austin III ha parlato oggi con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant “per discutere del passaggio di Israele ad operazioni a bassa intensità a Gaza, della distribuzione dell’assistenza umanitaria, dell’instabilità in Cisgiordania e di una serie di questioni di sicurezza regionale”. Lo riferisce il portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder. Austin “ha sottolineato la necessità di accelerare l’assistenza umanitaria in tutta Gaza e di proteggere i civili”. Il capo del Pentagono “ha anche riconosciuto le preoccupazioni israeliane riguardo al confine con il Libano e ha ribadito la determinazione degli Stati Uniti a evitare che la situazione peggiori”.

00:03 HOUTHI RIVENDICANO ALTRO ATTACCO A NAVE USA NEL GOLFO DI ADEN
Gli Houthi rivendicano un altro attacco contro una nave americana nel Golfo di Aden. Lo riporta il Guardian. Il gruppo di ribelli dello Yemen ha affermato di aver lanciato “missili navali” contro una nave americana, la Chem Ranger, giovedì nel Golfo di Aden. L’attacco ha provocato “colpi diretti”, afferma una loro dichiarazione. Le forze armate yemenite confermano che una ritorsione agli attacchi americani e britannici è inevitabile e che ogni nuova aggressione non rimarrà impunita.

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