Elezioni a Taiwan: Cosa cambierà nei rapporti con Cina e USA
Il 16 gennaio 2024, Taiwan ha visto la vittoria di William Lai Ching-te, esponente del Partito Democratico Progressista (DPP), alle elezioni presidenziali. Allo stesso modo in cui il mondo guarda con interesse a questo cambio di leadership, ci si domanda quali politiche verranno adottate da Lai Ching-te, in particolare per quanto riguarda i rapporti con Cina e Stati Uniti.
Giorgio Cuscito, analista di Limes e esperto di geopolitica della Cina e dell’Indo-Pacifico, ci ha fornito preziose informazioni sull’argomento. Secondo Cuscito, è molto probabile che Lai Ching-te prosegua nel solco tracciato dalla sua predecessore, la presidente Tsai Ing-wen, rafforzando i legami con gli Stati Uniti sia a livello politico che militare. Allo stesso tempo, è probabile che il governo taiwanese voglia implementare il processo di costruzione dell’identità culturale taiwanese, sforzandosi di dissociare Taiwan dalla Cina e prevenendo così il desiderio di una riunificazione.
Secondo Cuscito, Lai Ching-te potrebbe anche concentrarsi sul potenziamento del benessere economico e sociale della popolazione, data la preoccupazione di una parte dell’elettorato per l’andamento dell’economia e la crescita dei salari in rapida espansione. Inoltre, potrebbe essere un’opportunità per il governo taiwanese di promuovere l’identità culturale e i diritti individuali, evidenziando le differenze storiche tra la cultura taiwanese e quella cinese.
Dal punto di vista delle relazioni internazionali, le elezioni potrebbero avere un impatto significativo sul rapporto tra Cina e Taiwan. Secondo Cuscito, la Cina potrebbe cercare di condizionare l’opinione dei taiwanesi, aumentando gli sforzi per influenzare economicamente e politicamente l’isola. Nonostante una parte significativa della popolazione si identifichi come taiwanese e desideri il mantenimento dello status quo, non può essere esclusa l’ipotesi di prove di forza da parte della Cina intorno all’isola. Tuttavia, Cuscito sottolinea che la Cina potrebbe mostrare un atteggiamento più cauto, considerando la sua dipendenza dalle esportazioni e la necessità di evitare una guerra catastrofica.
Quindi, cosa succederà dopo il voto di sabato scorso? Secondo Cuscito, la Cina potrebbe alterare il suo approccio verso Taiwan, alternando il bastone e la carota e proponendo anche collaborazioni economiche. Tuttavia, sembra che Taiwan non sia intenzionata ad avvicinarsi al governo cinese.
Inoltre, rispetto a un intervento militare cinese, Cuscito afferma che, sebbene non si possano escludere completamente scenari peggiori o incidenti nel Mar Cinese Orientale, al momento la Cina sembra poco incline a un’operazione militare su larga scala. La Cina è consapevole delle conseguenze economiche e politiche che una guerra potrebbe comportare, specialmente in un momento storico in cui cerca una distensione tattica con gli Stati Uniti.
In conclusione, l’elezione di Lai Ching-te a Presidente di Taiwan avrà inevitabilmente un impatto significativo sulle relazioni tra Taiwan, Cina e Stati Uniti. Sarà interessante vedere come si evolveranno queste dinamiche nei prossimi anni e se la Cina riuscirà a influenzare l’opinione pubblica taiwanese nonostante il desiderio della maggioranza della popolazione di mantenere l’indipendenza “de facto” dell’isola.
In ogni caso, ciò che è certo è che il futuro di Taiwan continuerà ad essere al centro dell’attenzione internazionale e che i prossimi anni potrebbero essere cruciali per lo sviluppo delle relazioni tra l’isola, la Cina e gli Stati Uniti. Resta da vedere quali saranno le prossime mosse di Lai Ching-te e come reagiranno Cina e Stati Uniti a questa nuova fase politica nell’Indo-Pacifico.