STRAGE DI CIVILI A GAZA
Molte delle persone ricoverate dopo la strage avvenuta al convoglio di aiuti a Gaza hanno subito ferite da arma da fuoco. Lo dice l’Onu. E sono almeno 9mila le donne palestinesi uccise nella Striscia.
CONVOGLIO DI AIUTI ATTACCATO
Un team dell’Onu ha visitato l’ospedale Shifa di Gaza City e ha riferito che molte delle persone ricoverate presentavano ferite da arma da fuoco a seguito della strage avvenuta durante il convoglio di aiuti umanitari. Il numero di feriti e di morti continua a salire, con casi di donne palestinesi uccise e migliaia di persone che hanno urgente bisogno di assistenza medica.
SITUAZIONE DISPERATA
Il portavoce delle Nazioni Unite ha evidenziato la gravità della situazione della popolazione civile a Gaza, sottolineando che l’accesso ai beni essenziali per la sopravvivenza è compromesso a causa delle operazioni militari in corso. Serve urgentemente una tregua e un aumento degli aiuti umanitari per garantire che la popolazione possa avere accesso a cibo, acqua potabile e cure mediche.
EFFETTI DELLA CRISI UMANITARIA
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riportato che almeno 10 bambini sono morti di fame nella Striscia di Gaza, mentre il 55% della popolazione palestinese vive con soli pasti al giorno privi di nutrienti essenziali. La situazione è critica e richiede un intervento immediato per evitare ulteriori tragedie umanitarie.
APPELLO DELL’UNICEF
L’Unicef Palestina ha lanciato un appello urgente affinché venga garantito l’accesso agli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. Jonathan Cricks, portavoce dell’Unicef, ha evidenziato la necessità di una tregua per consentire il passaggio degli aiuti e ridurre il numero di vittime civili. La situazione attuale è insostenibile e richiede una risposta immediata da parte della comunità internazionale.
CONCLUSIONE
La crisi umanitaria in corso a Gaza richiede un intervento urgente per evitare ulteriori tragedie e garantire la sopravvivenza della popolazione civile. Le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie stanno lavorando per fornire assistenza e supporto, ma è fondamentale che la comunità internazionale metta da parte le divisioni politiche e si concentri sul salvare vite umane. La pace e la solidarietà sono le uniche vie per risolvere il conflitto israelo-palestinese e porre fine alla sofferenza della popolazione.