Soldati ucraini arresi vengono fucilati in un video russo – LaPresse

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UCRAINA, KIEV: CRIMINE DI GUERRA RUSSO

L’orrendo crimine di guerra avvenuto il 24 febbraio 2024 nel distretto di Bakhmut ha scosso profondamente la comunità internazionale. È emerso un video in cui i militari ucraini, chiaramente arresi e disarmati, vengono brutalmente fucilati dalle forze russe. La testimonianza arriva direttamente dal commissario per i diritti umani ucraino, Dmytro Lubinets, che ha denunciato questo grave atto su Telegram.

DENUNCIA E DETTAGLI DEL CRIMINE

Lubinets ha descritto l’episodio come un atto di brutalità senza precedenti, affermando che i soldati ucraini, con le mani alzate in segno di resa, sono stati uccisi senza pietà dalle forze russe. L’identità dei soldati ucraini giustiziati non è stata confermata con certezza, ma si stima che almeno sette di loro siano stati vittime di questa esecuzione sommaria. La testimonianza di Lubinets non lascia spazio a dubbi: si tratta di un crimine di guerra che viola palesemente il diritto internazionale umanitario.

VIOLAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO

Secondo il commissario ucraino, l’episodio di Bakhmut non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe nel corso della guerra ormai in corso da due anni. Lubinets ha annunciato l’intenzione di informare immediatamente l’ONU e il Comitato internazionale della Croce Rossa di questo grave atto, auspicando che venga riconosciuto come un crimine di guerra e che i responsabili vengano puniti di conseguenza.

APPELLO ALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE

Lubinets ha lanciato un accorato appello alla comunità internazionale affinché si prenda atto di queste violazioni e si agisca per porvi fine. Per l’esercito russo, ha sottolineato il commissario, le Convenzioni di Ginevra e le regole della guerra sembrano non avere alcun significato, mentre la crudeltà e la meschinità sembrano essere i soli principi guida. È necessaria una presa di posizione decisa e una punizione per coloro che commettono simili atrocità.

CONCLUSIONE

L’orrore dell’episodio di Bakhmut richiede una risposta immediata e inequivocabile da parte della comunità internazionale. È necessario garantire che i responsabili di tali crimini di guerra siano portati davanti alla giustizia e che venga posta fine a questa spirale di violenza e brutalità. La testimonianza di Lubinets su Telegram rappresenta un grido di dolore e di speranza affinché tali atrocità non restino impunite.

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