AL CONGRESSO DELL’ANM: IL DIALOGO ACCESO TRA POSIZIONI OPPOSTE
Al congresso nazionale dell’Anm รจ stato il giorno del “dialogo acceso tra posizioni opposte”, come lo ha definito lo stesso Carlo Nordio, ministro della Giustizia. Il guardasigilli arriva a Palermo per ribadire che il governo ha il mandato dei cittadini per andare avanti sulla riforma della giustizia. I magistrati, in una sfilza di interventi trasversali alle varie correnti, oppongono un netto “no”. La stessa “ferma contrarietร ”, con particolare riferimento alla separazione delle carriere, espressa dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Che scandisce: “รจ l’anticamera della sottomissione dei magistrati all’esecutivo”. La marina del capoluogo siciliano diventa un ring di scontro politico e la leader Dem sul palco non si risparmia. Attacca il disegno di riforma del governo, definendolo il tassello di “un mosaico di scelte e dichiarazioni che celano una certa insofferenza verso l’equilibrio dei poteri”. Schlein tira in ballo, indirettamente, lo stesso vicepremier Matteo Salvini e le sue recenti parole sulle “microspie negli uffici dei magistrati”. Anche le toghe, tra palco e parterre, respingono quelli che per l’Anm sono “attacchi finalizzati a delegittimare l’intera magistratura”.
LA VICENDA GIUDIZIARIA LIGURE: UN CONVITATO DI PIETRA
La vicenda giudiziaria ligure resta il convitato di pietra dell’incontro palermitano, ma se ne parla solo a microfoni spenti. Il leader leghista, invece, affonda: i magistrati non possono essere “una casta al di sopra di tutto”. E attacca “i tempi dilatati della giustizia” rincarando sul rischio che le inchieste possano determinare uno stop all’economia: “spero perรฒ che non ci sia qualcuno che abbia l’obiettivo di fermare lo sviluppo del paese”, dice. Dalla maggioranza, anche il ministro di Fdi Francesco Lollobrigida torna sul caso. E pur dichiarando di non “avere sospetti sui tempi dell’indagine” di Genova, sottolinea: “si chiude dopo quattro anni e mezzo a venti giorni dalle elezioni”.
LE POSIZIONI IN CAMPO: UNO SGUARDO A 360 GRADI
Sul caso ligure interviene dalla piazza di Genova anche il presidente dei 5 stelle Giuseppe Conte che denuncia “un perverso intreccio tra politica e affari”. Mentre, nel suo tour elettorale in Sicilia, Schlein torna a chiedere le dimissioni del presidente della regione Liguria. La segretaria, al congresso di Palermo, schiera il Pd al fianco dei magistrati, denunciando “l’atteggiamento muscolare e aggressivo” del governo nei confronti delle toghe. Lega la riforma della giustizia, all’autonomia e al premierato: “scardinano i principi costituzionali”, attacca. Tesi condivisa sul palco anche dal senatore m5s Roberto Scarpinato: “รจ emergenza democratica”, dice. Quando Schlein difende i poteri del Capo dello stato, che del Csm รจ il presidente, dai magistrati in platea parte uno scroscio di applausi. Poi fa mea culpa su ritardi della politica: spesso “รจ stata la magistratura a dare risposte che hanno segnato un avanzamento dei diritti”.
MATTEO RENZI E LA GUERRA DEI 30 ANNI TRA POLITICA E TOGHE
Al congresso dell’Anm arriva anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che riconosce: “la responsabilitร รจ della politica mediocre e vigliacca quando accetta il principio che un avviso di garanzia implichi le dimissioni di chi lo riceve”. Poi auspica la fine della “guerra dei 30 anni tra politica e toghe”. E converge sulla posizione del deputato di Azione Enrico Costa, che rassicura l’Anm: “la separazione delle carriere non si farร mai, dal governo solo effetti speciali”.
LA GARANZIA DEL GUARDASIGILLI E LE PERCEZIONI DIVERSE
Sui tempi della riforma decelera anche il Guardasigilli che perรฒ non lascia spazio a dubbi: il governo la porterร a casa. Lo ripete netto, pur tentando di usare toni rassicuranti. “L’indipendenza della magistratura รจ un principio non negoziabile, una contiguitร col potere esecutivo รจ inimmaginabile”, dice piรน volte, garantendo che “in qualsiasi riforma del Csm la prevalenza dei togati sarร assoluta”. E sottolinea che terrร comunque come faro di ogni intervento in materia la dichiarazione di Bordeaux. Una precisazione che non convince nรฉ la vicepresidente dell’associazione nazionale magistrati Alessandra Maddalena nรฉ la platea che rumoreggia. “il ministro – dice Maddalena – ci ha ricordato la dichiarazione di Bordeaux per dirci che anche l’Europa vuole la separazione. Mi permetto di dire che io leggo quella dichiarazione in senso esattamente contrario”.