Scandalo pompe funebri UK: ceneri del marito trasformate in gioielli, ma il corpo era di un altro

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**CENERI DEL MARITO TRASFORMATE IN GIOIELLI**

Alla morte del marito, una donna aveva deciso di cremare il corpo, trasformando poi le ceneri del defunto in gioielli, in modo da portarlo sempre con sé, ma alcuni mesi dopo ha scoperto con orrore che quelle ceneri non erano del marito perché il corpo dell’uomo era ancora nel congelatore dell’impresa di pompe funebri.

La donna ha raccontato ai media locali di essersi affidata a una ditta specializzata in simili trattamenti dopo la morte del marito, avvenuta nel luglio dello scorso anno, e di essere rimasta sotto shock quando, a mesi di distanza, è stata informata dalla polizia britannica che aveva trovato il corpo dell’uomo nel congelatore dell’impresa di pompe funebri nella cittadina di Hull.

**CORPI NON TRATTATI CORRETTAMENTE**

La vedova e gli altri membri della famiglia dell’uomo deceduto ora si chiedono di chi siano i resti trasformati nei gioielli che indossano.

La vicenda ha contorni ancora tutti da chiarire ma si prevede già complessa e di notevole consistenza. Nei locali della ditta di pompe funebri, infatti, la polizia ha già recuperato 35 corpi e ceneri umane probabilmente appartenute a diverse persone. L’indagine, che sta coinvolgendo decine di specialisti, è iniziata all’inizio di marzo in seguito a diverse segnalazioni che parlavano di problemi con la gestione dei corpi nella ditta di pompe funebri.

**INDIZI INQUIETANTI EMERGONO**

La donna è sconvolta. La famiglia pensava di avere i suoi resti e ora si chiede di chi fossero. Avevano ormai elaborato il lutto ma ora sono stati trascinati di nuovo nella sofferenza ha raccontato un amico di famiglia al Telegraph.

La vicenda ha rivelato indizi inquietanti e sconcertanti. La polizia ha spiegato che sta effettuando ricerche approfondite in vari locali collegati alla ditta mentre è in corso un’operazione per recuperare “rispettosamente” e spostare le ceneri umane sospette in un obitorio.

**COPPIA GESTORE IN MANETTE**

Intanto l’inchiesta procede per accertare l’operato della ditta di pompe funebri che negli ultimi anni ha avuto problemi di debiti e a rischio chiusura ma ha funzionato normalmente fino all’operazione di polizia. In manette sono finiti un uomo di 46 anni e una donna di 23, gestori della società, che sono stati però rilasciati su cauzione in attesa di ulteriori indagini.

**RISPOSTE CHE NON ARRIVANO**

L’indagine estremamente complessa e delicata, ha spiegato la polizia, rivelando che almeno un migliaio di persone, parenti di defunti che si erano affidati alle pompe funebri oggetto dell’inchiesta, si sono rivolte al numero di telefono istituito nell’ambito delle indagini.

La situazione è drammatica e i familiari dei defunti sono lasciati senza risposte. Non ho mai visto il corpo di mio padre. Scommetto che mio padre non era nemmeno nella bara: era una bara vuota. Stavo baciando una bara vuota. Se ci penso adesso è disgustoso ha dichiarato uno di loro. La polizia ha spiegato che sta effettuando ricerche approfondite in vari locali collegati alla ditta mentre è in corso un’operazione per recuperare “rispettosamente” e spostare le ceneri umane sospette in un obitorio.

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