OTTOCENTO ACCESSI ABUSIVI AI DATABASE DELLE FORZE DI POLIZIA
Nelle ultime settimane, è stata scoperta una grave violazione della privacy che ha coinvolto ben ottocento accessi abusivi ai database delle forze di polizia. In particolare, i dati di trecento noni di imprenditori e politici particolarmente in vista sono stati consultati senza autorizzazione.
LE BANCHE DATI COINVOLTE
Le interrogazioni alla banca dati ‘Siva’, acronimo di Sistema Informativo Valutario, a quella dello ‘Sdi’, il sistema d’indagine e all’Etna’, elenco telefonico nazionale abbonati, hanno sollevato preoccupazioni sulle capacità di sicurezza e protezione dei dati sensibili all’interno delle istituzioni.
LE INDAGINI DELLA PROCURA DI PERUGIA
La procura di Perugia ha aperto un’indagine sul caso, identificando quattordici pubblici ufficiali coinvolti nei presunti accessi abusivi ai database delle forze di polizia. Questi ufficiali avrebbero aperto un procedimento ‘specchio’ classificato come ‘Richiesta apertura Dossier pre-investigativo’, senza alcuna autorizzazione legale.
IL RUOLO DELL’UFFICIALE DELLA GdF, PASQUALE STRIANO
Uno dei principali indagati in questa vicenda è l’ufficiale della GdF, Pasquale Striano, che avrebbe collaborato con altri pubblici ufficiali in servizio al gruppo SOS, un ufficio sotto la direzione e il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia. Le indagini stanno cercando di stabilire il coinvolgimento di Striano e degli altri ufficiali nei presunti accessi abusivi ai database delle forze di polizia.
LE ACCUSE CONTRO IL PRESIDENTE DELLA FIGC, GABRIELE GRAVINA
Inoltre, il procuratore aggiunto della procura di Roma, Giuseppe Cascini, ha aperto un fascicolo sulle accuse contro il presidente della Figc Gabriele Gravina, che potrebbe essere coinvolto nei presunti accessi illegali ai database delle forze di polizia. Le indagini sono ancora in corso e si attendono sviluppi nelle prossime settimane.
CONCLUSIONE
Questa grave violazione della privacy solleva importanti questioni sulla protezione dei dati sensibili all’interno delle istituzioni pubbliche. È necessario garantire che i dati personali e riservati siano adeguatamente protetti e che i responsabili di accessi abusivi siano puniti in modo adeguato. Si spera che le autorità competenti possano fare luce su questa vicenda e assicurare che simili episodi non si ripetano in futuro.
