Repressione in Iran: portiere nazionale malmenato per aver abbracciato tifosa

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NUOVO GIRO DI VITE DEL REGIME DELL’IRAN: LA VICENDA DEL PORTIERE HOSSEINI

Nel contesto della crescente repressione del regime dell’Iran riguardo ai diritti delle donne, si è verificato un episodio significativo che ha coinvolto il portiere della nazionale iraniana Hossein Hosseini. Durante una partita di campionato, il portiere è stato malmenato dagli agenti di sicurezza e successivamente squalificato per un’azione che ha suscitato controversie e dibattiti sul ruolo delle donne nella società iraniana.

IL GESTO DI HOSSEINI E LE SUSSIONI DELLE AUTORITÀ

Hossein Hosseini, noto portiere dell’Esteghlal di Teheran e della nazionale iraniana di calcio, si è trovato al centro di una situazione difficile durante una partita contro l’Aluminium Arak lo scorso 12 aprile. Una tifosa dell’Esteghlal ha fatto irruzione in campo, provocando la reazione della sicurezza dello stadio. Hosseini, nel tentativo di placare la situazione, ha abbracciato la donna per un breve istante. Tuttavia, questo gesto di umanità ha scatenato la furia degli agenti di sicurezza, che hanno maltrattato il portiere e lo hanno allontanato dal campo.

La reazione delle autorità iraniane non si è fatta attendere: Hosseini è stato convocato per giustificare il suo comportamento, in base alle rigide norme morali imposte dal regime. Il portiere ha spiegato di aver agito per calmare la tifosa e non contro la polizia, ma ciò non è stato sufficiente a evitargli una squalifica e una multa di 4400 euro. Le autorità hanno condannato le azioni di Hosseini come “non professionali e al di fuori dei doveri legali del giocatore”, ignorando il suo ruolo di atleta e la sua presenza nella nazionale iraniana.

IL RUOLO DELLE DONNE NELLA SOCIETÀ IRANIANA

Questa vicenda ha evidenziato una questione più ampia riguardante l’accesso delle donne agli stadi in Iran, in un contesto di lotta per i propri diritti. Nel 2019, le donne iraniane hanno finalmente potuto tornare negli stadi di calcio dopo 40 anni di divieto. Tuttavia, la storia drammatica di Sahar Khodayari, conosciuta come la “blue girl”, ha dimostrato le tragiche conseguenze della discriminazione di genere in Iran. Sahar si è suicidata nel 2019 dopo essere stata arrestata per aver tentato di assistere a una partita travestita da uomo e rischiava una lunga condanna in carcere.

L’episodio di Hosseini si inserisce in un contesto più ampio di repressione delle norme islamiche sull’abbigliamento femminile in Iran. Le donne sono soggette a regole restrittive sull’uso dell’hijab e qualsiasi violazione porta a pesanti sanzioni da parte delle autorità. La recente escalation delle misure di controllo da parte della polizia di Teheran e altre città riflette il clima di oppressione che colpisce le donne iraniane, minacciando i loro diritti fondamentali.

CONCLUSIONE

La vicenda del portiere Hosseini rappresenta un esempio emblematico delle sfide che le donne e gli attivisti per i diritti umani affrontano in Iran. La lotta per la parità di genere e i diritti delle donne continua ad essere un tema cruciale in un Paese dove le autorità impongono rigide norme e sanzioni contro chi osa sfidare il regime. Hosseini, con il suo gesto di solidarietà verso la tifosa, ha messo in evidenza la necessità di un cambiamento sociale e politico che rispetti la dignità e la libertà delle donne iraniane.

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