“Raid americani in Iraq: rischio di escalation in Medio Oriente”

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IRAQ ACCUSA GLI USA: “COI LORO RAID RISCHIANO DI CAUSARE UN’ESCALATION IN MEDIO ORIENTE”

I raid americani in Iraq rischiano di aprire un nuovo fronte di guerra in Medio Oriente: è l’accusa lanciata da Baghdad a Washington.

L’ATTO DI AGGRESSIONE

Non si è fatta attendere la risposta dell’Iraq, Paese sovrano che bocca del primo ministro, Mohammed Shia al-Sudan, ha definito i raid americani un “atto di aggressione”. Già, perché alcuni dei miliziani iraniani colpiti sono ora integrati nelle forze armate regolari del Paese. “Questo attacco inaccettabile mina anni di cooperazione, viola palesemente la sovranità dell’Iraq e contribuisce a un’escalation sconsiderata… in un momento in cui la regione è già alle prese con il pericolo di un’espansione del conflitto”, ha affermato Yahya Rasool, portavoce del leader iracheno per gli affari militari.

LE RELAZIONI TRA STATI UNITI, IRAQ E IRAN

Gli Stati Uniti hanno 2.500 soldati in Iraq, Paese a cui forniscono consulenza e assistenza militare per prevenire una rinascita dello Stato Islamico, organizzazione che nel 2014 riuscì ad assumere il controllo di molte regioni prima di essere sconfitto. Nel contempo, tuttavia, il governo di Baghdad ha stretto relazioni anche con l’Iran, e anche Teheran – nemico numero uno di Washington – fornisce assistenza militare all’Iraq. È in questo contesto, decisamente confuso, che negli ultimi mesi si sono susseguiti decine e decine di attacchi incrociati tra iraniani e statunitensi.

I COLLOQUI TRA WASHINGTON E BAGHDAD

È notizia di ieri che Washington e Baghdad intendono avviare colloqui per porre fine alle attività della coalizione militare internazionale guidata dagli Stati Uniti in Iraq e per sostituirla con relazioni bilaterali. I colloqui dureranno diversi mesi, il loro esito è ancora poco chiaro e non è previsto nessun ritiro imminente delle truppe statunitensi.

In seguito ai recenti sviluppi, è evidente che la situazione in Medio Oriente è estremamente delicata e che è necessario un intervento diplomatico e politico per evitare ulteriori conflitti e escalation. Resta da vedere come si evolveranno le relazioni tra Stati Uniti, Iraq e Iran, e se le parti riusciranno a trovare una soluzione che porti alla stabilità e alla pace nella regione.

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