Rafa Nadal: le cause degli infortuni nel tennis internazionale

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**RAFA NADAL RIFLETTE SULLA SITUAZIONE ATTUALE**

Il campione spagnolo riflette in conferenza sull’assenza dei due big e sulla sequenza di acciacchi che li ha frenati. “La situazione è questa e si basa anche sulla necessità di guadagnare: lo vogliono i tennisti, lo vogliono i tornei. È un cerchio che si chiude. Se poi riguarda il business o lo sport in sé questo è un altro discorso”.

**INASSISTENZA DI JANNIK SINNER E BIGLIETTI IN VENDITA**

Gli Internazionali di Roma senza Jannik Sinner. Si fa ancora fatica ad accettarlo, più ancora per le condizioni che hanno costretto il campione italiano ad alzare bandiera bianca quando tutti attendevano di vederlo sui campi in terra rossa degli Internazionali d’Italia. Invece, no. Il suo messaggio-annuncio fu una doccia gelata.

**IL FORFAIT DI MATTEO BERRETTINI**

C’è addirittura chi, travolto dalla delusione, ha perfino messo in vendita i biglietti già acquistati rinunciando ad assistere ai match nella Capitale perché senza di lui non è più la stessa cosa. Fuori dai giochi l’azzurro per una sofferenza all’anca, prima di lui s’era fermato un altro big del circuito Atp (Carlos Alcaraz). E in queste ore i tifosi italiani hanno incassato anche il forfait di Matteo Berrettini: la paura di farsi male (di nuovo) è un incubo per ‘the hammer’ che sta lentamente ritrovando se stesso.

**I MOTIVI DI QUESTI AFFATICAMENTI**

Che succede? Qual è la causa di questi affaticamenti, acciacchi, infortuni che decimano il grande palcoscenico dei tennisti? Il carico eccessivo a cui sono sottoposti, tenendo conto dello stress che comporta un calendario d’impegni ingolfato, può essere una spiegazione. E Rafa Nadal, che ha pagato dazio spesso ai malesseri fisici (e in maniera dolorosa, come accaduto prima di Monte Carlo), ribadisce un concetto essenziale.

**IL PUNTO DI VISTA DI RAFA NADAL**

“La questione è molto semplice – dice il campione di Manacor in conferenza stampa -. Più giochi e maggiore è la possibilità di farsi male. Ma il discorso è molto più ampio. Quando spingi il tuo corpo al limite alla fine ti infortuni. Se il gioco diventa sempre più veloce il rischio di infortunarti aumenta”. La riflessione, però, è molto più articolata e fa leva su due aspetti fondamentali che alimentano le percentuali di rischio.

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