Qatargate News -Inchiesta Qatar-Parlamento Europeo 15 Gennaio 2024 19:41
Qatargate, Eva Kaili: “Indagine politica, non hanno prove contro di me. In carcere violati i miei diritti”
In un’intervista su Retequattro l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili parla dell’indagine del Qatargate, un’inchiesta che descrive come “politica” e “senza prove”, e racconta del periodo trascorso in carcere.
L’accusa mossa dalla procura di Bruxelles a Kaili è quella di essere di una presunta rete di corruzione tra il Parlamento europeo e l’emirato del Qatar. A capo dell’organizzazione ci sarebbe l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, recentemente rilasciato in libertà condizionale. Anche Kaili si trova in libertà condizionale, dopo aver trascorso circa sei mesi tra il carcere e i domiciliari in seguito all’arresto, toccato anche al suo compagno, Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri. Ora Kaili racconta quanto successo in carcere, dove secondo lei sarebbe stata spinta a confessare il falso dietro minacce: “Per farmi pressione i primi giorni mi hanno detto che mia figlia sarebbe stata affidata ai servizi sociali. Per portarmi a confessare qualcosa che non ho commesso. È inaccettabile che tali violazioni dei diritti accadano nel cuore dell’Europa”.
Eva Kaili: UN’INDAGINE SENZA BASE
Eva Kaili si dichiara innocente e afferma che l’indagine è basata su accuse senza prove concrete. Chiede di essere ascoltata al Parlamento europeo per far luce su quanto accaduto e per difendere la propria reputazione e carriera politica. La politica greca sostiene che la vicenda abbia un’evidente valenza politica e che essa sia stata coinvolta ingiustamente in una trama che non ha fondamento.
Eva Kaili: LE VIOLAZIONI NEI CONFRONTI DEI DIRITTI
Durante la sua permanenza in carcere, Kaili denuncia di essere stata sottoposta a pressioni e minacce al fine di indurla a confessare qualcosa che non ha commesso. Le minacce riguardavano anche sua figlia, spingendo la politica a denunciare le gravi violazioni dei propri diritti umani subite durante la detenzione. Kaili sostiene che tali violazioni non dovrebbero accadere nel cuore dell’Europa e chiede un’indagine approfondita su quanto accaduto.
Eva Kaili: INTERVISTA AL PARLAMENTO EUROPEO
La politica greca chiede di essere ascoltata al Parlamento europeo per poter difendere la propria reputazione e per far luce su quanto accaduto durante l’indagine del Qatargate. Kaili ritiene che sia suo diritto esporre la propria versione dei fatti e sottolinea l’importanza che i cittadini europei siano informati prima delle elezioni su questa vicenda.
Eva Kaili: IL RUOLO DEL GIUDICE ISTRUTTORE
Kaili pone l’attenzione sul giudice istruttore Michel Claise, il quale ha lasciato le indagini a seguito di sospetti conflitti di interesse. La politica greca solleva dubbi su tale comportamento e sostiene che la figura del giudice abbia condotto l’intera vicenda in modo poco trasparente. Kaili chiede che si faccia chiarezza su questo aspetto e che vengano sollevate delle domande serie riguardo all’intera inchiesta del Qatargate.
In conclusione, Eva Kaili si dichiara vittima di un’indagine politica senza basi concrete e denuncia le gravi violazioni subite durante la sua detenzione. Chiede di essere ascoltata al Parlamento europeo per poter difendere la propria reputazione e per far luce su quanto accaduto durante l’inchiesta del Qatargate. Kaili è determinata a far emergere la verità e a dimostrare la propria innocenza, e resta in attesa di un’opportunità per esporre la sua versione dei fatti.