Scontri alle proteste pro Gaza in campus Usa, polizia pronta a sgomberare l’Ucla: “Non ce ne andremo”
Centinaia di manifestanti sono stati fermati o arrestati nelle ultime 24 ore nei campus universitari Usa di tutto il Paese durante le proteste contro la guerra di Israele a Gaza. Da settimane i dimostranti hanno intrapreso iniziative di varia natura che si sono allargate sempre di più fino all’intervento massiccio di polizia e forze dell’ordine che infine è sfociato in veri e propri scontri.
A New York, martedì notte circa 300 manifestanti sono stati arrestati alla Columbia University e al City College dove permane una presenza continua della polizia. La situazione più critica però si è verificata all’Università della California, a Los Angeles, dove c’è una grande presenza di forze dell’ordine e la polizia ha dichiarato la protesta filo-palestinese nel campus un’assemblea illegale. Un passo che generalmente avviene prima che alle persone venga ordinato di disperdersi con conseguente intervento degli agenti.
Le autorità hanno anche allestito almeno sette autobus per il trasporto di fermati. Il dipartimento di polizia di Los Angeles ha emesso un “allarme tattico” in tutta la città. L’allarme avvisa tutto il personale della polizia di Los Angeles che potrebbe essere chiamato ad intervenire nel campus, se necessario. La situazione rischia di degenerare. “Non ce ne andremo” hanno assicurato mercoledì sera i manifestanti fuori dall’accampamento.
Novanta persone sono state arrestate durante la protesta filo-palestinese di mercoledì al Dartmouth College di Hanover nel New Hampshire. Alla Tulane University, gli agenti di New Orleans con le pistole spianate hanno sgomberato un accampamento e almeno 14 manifestanti sono stati arrestati. La polizia dell’Università dell’Arizona a Tucson ha sparato gas lacrimogeni. Arresti anche all’Università del Wisconsin, a Madison, e all’Università del Texas a Dallas.
I manifestanti hanno allestito accampamenti in circa 30 campus negli Stati Uniti e chiedono che le istituzioni accademiche smettano di fare affari con Israele o con le aziende collegate alla guerra dell’esercito israeliano a Gaza. Il numero esatto degli arresti non è chiaro, ma si ritiene che abbia superato i 1.300 dall’inizio dell’ultima ondata di proteste due settimane fa, con moltissimi studenti arrestati mercoledì sera.
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