Proteste in Georgia contro legge russa: polizia utilizza lacrimogeni su manifestanti

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VON DER LEYEN CONDANNA LE VIOLENZE: “PAESE A UN BIVIO, MANTENGA ROTTA UE”

Il Parlamento della Georgia ha fatto un nuovo passo verso l’approvazione della contestata legge detta ‘legge russa’ che, secondo i critici, soffoca la libertà dei media e mette in pericolo l’ingresso del Paese nell’Unione europea: 83 dei 150 parlamentari hanno approvato il disegno di legge in seconda lettura ed è necessario un terzo e ultimo voto in Parlamento prima che il testo possa essere firmato dal presidente e diventi legge. Si prevede che questo voto avvenga nei prossimi giorni. Decine di migliaia di manifestanti sono scesi nuovamente in strada per manifestare nella capitale Tbilisi. Il voto del Parlamento è avvenuto alcune ore dopo che decine di persone, 63 secondo il ministero dell’Interno, erano state arrestate negli scontri scoppiati nelle proteste contro la legge, nel corso dei quali la polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla.

CHE COS’È LA ‘LEGGE RUSSA’

I manifestanti definiscono il testo ‘la legge russa’ perché la vicina Russia usa una legislazione simile per stigmatizzare i media indipendenti e le organizzazioni critiche nei confronti del Cremlino. La legge richiederebbe ai media e alle organizzazioni non commerciali di registrarsi come “perseguenti gli interessi di una potenza straniera” se ricevono più del 20% dei finanziamenti dall’estero. Il partito al governo ‘Sogno georgiano’ ha ritirato una proposta simile l’anno scorso dopo massicce proteste. Le relazioni fra Russia e Georgia sono complicate e turbolente dal crollo dell’Unione Sovietica all’inizio degli anni ’90. La Georgia ha aderito alle risoluzioni internazionali che condannano l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma è anche diventata una destinazione principale per i russi in fuga dalla mobilitazione militare e dalle repressioni politiche. Anche il partito al governo della Georgia ha registrato tensioni interne in relazione alla Russia.

AGGREDITO ANCHE PRESIDENTE PARTITO FILO-OCCIDENTALE

Mercoledì la tv georgiana ha mostrato il presidente del partito filo-occidentale Movimento nazionale unito, Levan Khabeishvili, mentre arrivava in Parlamento con bende sul naso e sulla fronte. Membri del partito di Khabeishvili hanno dichiarato che è stato aggredito dalla polizia durante le proteste. Lividi e tagli violacei erano visibili intorno all’occhio sinistro di Khabeishvili, che ha esortato i colleghi parlamentari a bloccare la legge: “Se non vi interessa come il leader del principale partito di opposizione sia stato picchiato, allora – per il bene di quei giovani che sono stati feriti, colpiti alla testa e contusi – voglio chiedervi ancora una volta, anche se non ho alcuna speranza, di ritirare questa legge“, ha detto. Il viceministro dell’Interno, Aleksandre Darakhvelidze, ha affermato in un briefing che Khabeishvili avrebbe sfondato un cordone di polizia la sera prima e sarebbe stato ferito mentre “resisteva”. Darakhvelidze ha affermato che i manifestanti e i leader dell’opposizione “commettono costantemente violenze“. La polizia ha interrotto la protesta dopo che i manifestanti avevano cercato di bloccare l’ingresso al Parlamento.

LITE TRA PARLAMENTARI IN AULA

Mentre i manifestanti si raccoglievano ancora una volta per protestare, un parlamentare d’opposizione, Beqa Liluashvili, ha pubblicato un video in diretta dall’aula del Parlamento che mostrava una lite fra i parlamentari: uno di loro ha lanciato una pila di fogli contro gli oppositori mentre altri trattenevano i colleghi. La deputata dell’opposizione Helene Khoshtaria ha accusato il partito al governo di voler “trascinare la Georgia nell’influenza russa” e “chiudere il suo futuro europeo”. Parlando con Associated Press fuori dal Parlamento, Khoshtaria ha descritto la risposta delle autorità alle manifestazioni definendola “estremamente autoritaria”, ma ha detto che questo non dissuaderà i manifestanti. “Non vogliamo il regime sovietico che hanno vissuto i nostri genitori”, ha dichiarato ad AP un manifestante, Kato Salukvadze, nella tarda serata di martedì. “Penso che tutti dovrebbero scendere in piazza per dire no alla legge russa e sì all’Europa“, ha aggiunto.

LA PRESIDENTE PROMETTE DI PORRE IL VETO

La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, sempre più in contrasto con il partito di governo, ha criticato la legge e ha promesso di porre il veto se sarà approvata dal Parlamento, ma il partito di governo può annullare il veto e chiedere allo speaker del Parlamento di firmare la legge. La presidenza georgiana, che ha poteri notevolmente limitati, passerà quest’anno da una carica eletta direttamente a una scelta da un collegio di elettori che include i membri del Parlamento.

VON DER LEYEN CONDANNA VIOLENZE: “PAESE A UN BIVIO, MANTENGA ROTTA UE”

“Seguo con grande preoccupazione la situazione in Georgia e condanno la violenza nelle strade di Tbilisi. Il popolo georgiano vuole un futuro europeo per il proprio Paese. La Georgia è a un bivio. Deve mantenere la rotta verso l’Europa”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, a proposito della situazione in Georgia.

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