FINE ANNO, TEMPO DI MILLEPROROGHE: IL NODO DEL SUPERBONUS
All’esame del Consiglio dei ministri, iniziato alle 17 con un’ora e mezza di ritardo, tre decreti legislativi in materia di adempimento collaborativo, contenzioso tributario e diritti del contribuente, ma soprattutto il nodo del Superbonus.
Il 31 dicembre 2023 sarebbe l’ultimo giorno utile per produrre fatture rimborsabili al 110%. Durante i lavori sulla legge di bilancio in Senato è spuntata la proposta di un Sal straordinario senza proroghe né oneri. Ogni mese di proroga il Superbonus pesa sulle casse dello Stato per 4,5 miliardi in base al trend attuale. Questo Sal straordinario, dopo il pre-cdm di ieri, potrebbe diventare “selettivo”, sarebbe cioè un’evoluzione meno costosa della proposta avanzata da uno dei relatori alla manovra al Senato, Guido Quintino Liris (Fdi): sarebbe cioè consentita una proroga solo per alcune tipologie di lavori, considerati maggiormente meritevoli. A quanto si apprende da fonti parlamentari la soluzione sarebbe in un provvedimento ad hoc fuori dal Milleproroghe.
PENSIONI E SMART WORKING: CAMBI DI ROTTA DEL GOVERNO
Per quanto riguarda le PENSIONI, il governo sarebbe pronto ad un altro cambio di rotta, concedendo ai medici di poter andare in pensione a 72 anni in deroga alle norme della legge Fornero.
C’è poi il tema dello SMART WORKING: con il decreto anticipi il lavoro agile è stato prorogato, fino al 31 marzo, ma solo nel settore privato, sia per i fragili che per i genitori di under 14. Resta invece il nodo del pubblico, dove lo smart working attualmente è consentito (fino al 31 dicembre) solo ai lavoratori fragili.
DEHOR, MERCATO TUTELATO DEL GAS E CONCORSI PUBBLICI
Poi c’è la questione DEHOR, gli spazi esterni concessi agli esercenti, che hanno già ottenuto un altro anno di proroga con il ddl concorrenza, e anche la fine del mercato tutelato del gas (che terminerà il 10 gennaio) come fatto per quello dell’elettricità , e non la richiesta di prorogare le graduatorie degli idonei ai concorsi pubblici.
RIFORMA DELL’IRPEF E DECRETI DELEGATI
Resta da definire l’attuazione del primo modulo della riforma dell’Irpef: con il decreto in cdm potrà partire da gennaio il nuovo sistema che riduce gli scaglioni da 4 a 3. E poi ci sono altri tre decreti delegati: quelli sul contenzioso e sull’adempimento collaborativo, cui manca l’ok definitivo, e quello sullo Statuto del contribuente che arriva per l’esame preliminare.