Polemiche sul Caso Salis: “Dichiarazioni fuori luogo”, commenta padre Roberto

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IL CASO ILARIA SALIS: LA REAZIONE DEL PADRE
“Va bene tutto ma non si possono fare dichiarazioni di questo tipo. L’uscita di Salvini mi è parsa fuori luogo”: liquida così Roberto Salis, padre di Ilaria, le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, secondo il quale, qualora l’attivista 39enne venisse ritenuta colpevole, “è assurdo che continui a fare la maestra”.

Il leader della Lega, in un post su X, definisce anche “sorprendente” il fatto che la donna, in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito due militanti di estrema destra, “sia stata presente in occasione di manifestazioni violente”. Il riferimento è all’episodio del febbraio 2017, nel quale – a detta della Lega – Salis avrebbe partecipato all’aggressione a due militanti leghiste a Monza. Episodio sul quale è intervenuto subito il legale della donna, Eugenio Losco, che ha chiarito: “Sul caso che ha citato Salvini, c’è una sentenza di assoluzione, quindi sono tutte imprecisioni e tutte falsità”. Il legale aggiunge: “Ilaria è stata assolta per non aver commesso il fatto, la Lega di Monza si poteva costituire parte civile nel processo e non lo ha fatto”.

Inoltre, come scritto nella sentenza di assoluzione cui si riferisce l’avvocato Losco, Ilaria Salis ha impedito che le violenze contro il banchetto della Lega proseguissero, mettendo il “braccio dietro la schiena ad un giovane che aveva appena buttato a terra la bandiera leghista, come ad invitarlo a proseguire nel corteo”. È quanto scritto dalla giudice Maria Letizia Borlone del Tribunale di Monza nelle motivazioni della sentenza, basatasi in particolare sulle immagini fotografiche e video girate il 18 febbraio 2017. Inoltre, secondo la stessa decisione del Tribunale, nessuno degli imputati avrebbe “partecipato all’azione delittuosa commessa dai compagni di corteo, né pare averli in qualche modo incoraggiati o supportati moralmente”.

I COMMENTI DELLE OPPOSIZIONI, DAL PD A AVS FINO A ITALIA VIVA
“Che vero garantista, Matteo Salvini. Che coraggioso comandante: fa bullismo di Stato contro una donna italiana detenuta all’estero in attesa di processo, e quindi innocente fino a sentenza definitiva, che non può ribattere alle accuse perché incarcerata da Orban, il migliore amico di Giorgia Meloni. E, come ogni bullo, Salvini utilizza qualsiasi mezzo per attaccare la povera vittima: persino le fake news sull’assalto al gazebo della Lega, persino la vita professionale di Ilaria. E poi vengono a parlarci di garantismo…” commenta il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

Dello stesso tenore, le parole della segretaria del Pd, Elly Schlein, per la quale “la Lega, anziché battersi per non vedere calpestata la dignità di una cittadina italiana, ancora prima che sia pronunciata sentenza, ha già deciso la colpevolezza, e mette altre catene ai polsi e alle caviglie di Ilaria Salis, richiamando accuse su cui è già stata assolta. In questa nostalgia di Medioevo dove sparisce la presunzione di innocenza, Salvini” fa “affermazioni di un paternalismo insopportabile, ma se sostiene che chi è accusato di lesioni non possa fare la maestra, viene da chiedergli come possa, chi è accusato di sequestro di persona, fare il ministro”.

Rincara la dose Angelo Bonelli, dei Verdi, che cita il caso dei due marò italiani detenuti in India, per cui la Lega si è battuta affinché tornassero in Italia a scontare la propria pena: “Anni fa Salvini si spendeva per riportare in Italia i marò detenuti in India per aver ucciso due pescatori; mentre Ilaria Salis, accusata di aver picchiato due neonazisti con prognosi di 5 giorni, accuse respinte e non supportate da alcuna testimonianza, deve essere processata in Ungheria, alle condizioni disumane che tutti i giornali ci hanno mostrato. Due pesi e due misure”.

Infine, il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, sottolinea come “nelle democrazie, ogni cittadino è innocente fino a sentenza passata in giudicato e si processano i reati, non le idee. Evidentemente, per la Lega questi principi sono desueti, al punto da venir meno agli elementari principi del garantismo. Che per Salvini valgono solo nel suo caso, quando compare davanti ai giudici a Palermo, ma non devono valere per altri cittadini italiani che hanno il difetto di pensarla diversamente”. Borghi conclude affermando che Salis “abbia diritti fondamentali che devono essere rispettati e garantiti. Innanzitutto, dal governo italiano e da un vicepremier che ha giurato sulla Costituzione italiana e non su quella ungherese”.

E IL CASO ARRIVA AL PARLAMENTO DI STRASBURGO
Lunedì pomeriggio, alla plenaria dell’Eurocamera, si dovrebbe tenere un dibattito, preceduto da un intervento di un rappresentante della Commissione Ue, sulla vicenda. Lo si apprende da fonti parlamentari, che anticipano l’ordine del giorno in approvazione oggi pomeriggio alla Conferenza dei capigruppo. Il dibattito dovrebbe essere messo in agenda lunedì, subito dopo l’apertura dei lavori.

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