IL MILAN E IL RIMPIANTO PER I RIGORI SBAGLIATI
Il Milan esce dal match col Bologna con più di un rimpianto: da un lato per i due rigori sbagliati da Giroud prima e da Theo Hernandez poi, dall’altro per l’ingenuità del neoentrato Terracciano che al ’90 trattiene in area Kristiansen regalando agli emiliani il penalty che poi Orsolini ha trasformato nel gol del definitivo 2-2. E non ne fa mistero Stefano Pioli che nella consueta intervista post-partita ai microfoni di DAZN ha ammesso di essere amareggiato per questo pareggio arrivato in extremis (“Nonostante tutte le sfortune e i due rigori sbagliati eravamo riusciti a rimettere in piedi la partita e dunque il rimpianto c’è, purtroppo però nel finale non siamo stati così attenti per riuscire a portarla a casa ed è un peccato” le sue parole a riguardo).
PIOLI INSOFFERENTE PER LA DOMANDA SU LEAO
Durante la stessa intervista, però, il tecnico rossonero ha mostrato anche qualche segno di insofferenza nel momento in cui gli è stata posta una domanda su uno dei suoi calciatori migliori, vale a dire quel Rafael Leao accesosi solo a sprazzi nel match di San Siro. A porgergli la domanda è stato l’ex calciatore Alessandro Matri che, collegandosi ad un discorso fatto in precedenza su Zirkzee, ha puntato nuovamente i riflettori sulla discontinuità del talento portoghese venendo però interrotto da Stefano Pioli che con un tono tra il sarcastico e l’infastidito ha per due volte evidenziato una certa insofferenza nel parlare sempre del suo esterno d’attacco: “Ancora? Ancora?” ha difatti chiesto l’allenatore del Milan interrompendo la domanda che gli si stava ponendo.
LA RISPOSTA DI PIOLI SU LEAO
Nonostante l’evidente indisponenza sul tema da parte dell’allenatore meneghino, Matri ha poi comunque posto la sua domanda su Rafael Leao: “Mi sembra che oltre alla discontinuità quest’anno viene a mancare anche in fase di non possesso, mi sembra abbia un atteggiamento più remissivo da questo punto di vista…” ha quindi fatto notare l’ex calciatore costringendo di fatto Pioli a rispondere sul tema. “Dipende molto dal nostro atteggiamento difensivo, nel senso che quando andiamo in parità numerica è chiaro che anche gli esterni d’attacco devono seguire le avanzate dei terzini altrimenti ci troviamo in inferiorità numerica in quella zona del campo, ma è altrettanto vero che molte volte sono io a dire a Leao: ‘Non seguirlo, rimani alto’. Poi che ogni tanto dovrebbe essere un po’ più attento, quello sì. Ma comunque ci dà così tanto in fase offensiva che non gli possiamo chiedere tutto” ha dunque chiosato Pioli rispondendo alla domanda a cui evidentemente non voleva rispondere.
CONCLUSIONE
In conclusione, l’insofferenza di Pioli nei confronti delle domande su Leao durante l’intervista post-partita a Milan-Bologna evidenzia una certa sensibilità intorno al tema. Evidentemente, l’allenatore non è intenzionato a discutere in dettaglio le performance del giovane talento portoghese, probabilmente per non mettere ulteriore pressione su di lui. Eppure, l’irruenza con cui ha reagito alle domande potrebbe essere interpretata in diversi modi, ma certo è che la sua disapprovazione per la continuità di Leao è evidente e potrebbe riflettersi nella gestione del giocatore nelle prossime partite. Quello che è certo è che Pioli rimane fedele ai suoi principi e non ama essere disturbato sulle questioni che ritiene delicate.