“Pakistano minaccia figlia come Saman Abbas: eseguito divieto di comunicare”

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IL DRAMMA DI SAMAN ABBAS

L’intera comunità si è mobilitata a Novellara, dopo la terribile scoperta del cadavere di Saman Abbas, una giovane pakistana di soli 18 anni, uccisa dai familiari per aver rifiutato di sposare un cugino. Il caso ha destato grande scalpore e ha portato alla luce una realtà fatta di abusi e costrizioni, in un contesto culturale e sociale che continua a perpetuare dinamiche violente e oppressive nei confronti delle donne.

MINACCE PER IL RIFIUTO DEL MATRIMONIO

La storia di un’altra giovane pakistana, poco più che ventenne, a Novellara, è emersa dalle ombre del dramma di Saman Abbas. I familiari di questa ragazza sembravano fare ricorso al nome e alla storia di Saman per minacciarla nel tentativo di costringerla a sposare un cugino.

Secondo quanto ricostruito, il padre della ragazza e la sua matrigna le hanno comunicato la decisione dello sposare un suo cugino a distanza, seppur lei avesse espresso il suo netto rifiuto. Questa costrizione ha portato l’intervento dei carabinieri, che hanno emesso un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima nei confronti dei genitori.

LE ACCUSE AI GENITORI

Il padre e la matrigna della ragazza sono accusati di maltrattamenti, mentre l’uomo è anche accusato di costrizione o induzione al matrimonio. Questi provvedimenti hanno portato all’obbligo del braccialetto elettronico per entrambi. La giovane era stata infatti costretta a nozze a distanza con il cugino, pur opponendosi fisicamente, proprio come Saman Abbas.

LA VITA NELLA FAMIGLIA

La vittima di questa nuova storia viveva a Novellara con il padre, la moglie del padre e i fratelli nati dal secondo matrimonio dell’uomo. La sua madre biologica è morta in Pakistan quando lei era ancora piccola, e anche su questa morte circolano delle voci secondo cui sarebbe stata uccisa per mano dello zio, il fratello maggiore del padre. L’adolescente viveva vincolata in casa, impedendole di avere contatti con il mondo esterno, di studiare o di cercare un lavoro.

L’OPPRESSIONE E LA PAURA

Nonostante avesse raggiunto la terza media, la giovane era impedita dal padre di proseguire gli studi. Le donne della famiglia le imponevano di comportarsi in maniera adeguata in quanto musulmana e di non fidarsi degli assistenti sociali. Nonostante le barriere imposte, la ragazza aveva trovato il coraggio di rivolgersi ai servizi sociali, raccontando di essere stata minacciata di matrimonio forzato in Pakistan.

IL TIMORE PER IL FUTURO

La giovanissima era stata costretta ad accettare un collocamento in una comunità per evitare il matrimonio forzato con il cugino, minacciato dal padre. La paura di subire la stessa sorte di Saman Abbas l’aveva spinta a denunciare la situazione, ma purtroppo le minacce non sono cessate.

La triste vicenda di questa giovane pakistana a Novellara dimostra quanto ancora sia necessario lottare contro le costrizioni e gli abusi perpetrati in nome di tradizioni e credenze arcaiche. La società italiana si trova ancora di fronte a uno scottante problema culturale che richiede un deciso intervento per garantire la sicurezza e la libertà di tutte le donne.

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