LA MORTE DI NAVALNY SI AGGIUNGE A UN LUNGO ELENCO DI CASI DI “NEMICI” DEL PRESIDENTE RUSSO ATTACCATI O UCCISI NEGLI ULTIMI ANNI: CI SONO POLITICI, ATTIVISTI, EX 007 E GIORNALISTI
16 Febbraio 2024
Dai critici del Cremlino alle spie, ai giornalisti investigativi: la morte di Alexei Navalny si aggiunge a un lungo elenco di casi di “nemici” del presidente russo Vladimir Putin attaccati o uccisi negli ultimi anni. E con le modalità più diverse, che vanno dal the al polonio alle pallottole sparate a distanza ravvicinata. Di seguito alcuni dei casi principali tra oppositori, ex 007 e giornalisti, incluso quello del capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, morto nell’incidente del suo aereo precipitato due mesi dopo il lancio della rivolta armata che Putin definì “un tradimento”. I parenti delle vittime e i pochi sopravvissuti hanno più volte accusato le autorità russe, ma il Cremlino ha sempre negato ogni coinvolgimento.
ALEXEI NAVALNY, AVVELENATO NEL 2020 E MORTO IN CARCERE NEL 2024
Ad agosto del 2020 Alexei Navalny, il principale sfidante del presidente russo Vladimir Putin, si è ammalato su un volo dalla Siberia a Mosca. L’aereo è atterrato nella città di Omsk, dove Navalny è stato ricoverato in coma. Due giorni dopo è stato trasportato in aereo a Berlino, dove si è ripreso. Da subito i suoi alleati hanno riferito che si era trattato di avvelenamento, cosa che le autorità russe hanno negato. Laboratori di Germania, Francia e Svezia hanno confermato che Navalny è stato avvelenato da un agente nervino dell’era sovietica, noto come Novichok, che gli sarebbe stato applicato alla biancheria intima. Navalny è poi tornato in Russia e ad agosto scorso è stato condannato a 19 anni di carcere con l’accusa di estremismo. Per lui si è trattato della terza condanna in 2 anni a una pena detentiva e aveva denunciato che le accuse erano motivate politicamente. Oggi, 16 febbraio 2024, il Servizio penitenziario federale russo ha comunicato la morte di Navalny in carcere, riferendo che si è sentito male dopo una passeggiata, ha perso conoscenza, è arrivata un’ambulanza ma non è stato possibile rianimarlo.
IL CAPO DEL GRUPPO WAGNER YEVGENY PRIGOZHIN, MORTO AD AGOSTO DEL 2023
L’incidente aereo in cui ad agosto del 2023 sono morti Yevgeny Prigozhin e i principali luogotenenti della sua compagnia militare privata Wagner è avvenuto due mesi dopo il lancio da parte sua di una rivolta armata che Putin aveva definito “una pugnalata alle spalle” e un “tradimento”. Pur non criticando apertamente Putin, Prigozhin aveva criticato la leadership militare russa e aveva messo in dubbio i motivi per cui era entrato in guerra in Ucraina. Secondo una valutazione dei servizi segreti Usa emersa da fonti anonime, l’incidente in cui morirono tutte e 10 le persone a bordo fu provocato intenzionalmente da un’esplosione; uno dei funzionari disse che l’esplosione era in linea con la “lunga storia di Putin che cerca di mettere a tacere i suoi critici”. Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha respinto le accuse al Cremlino di essere dietro l’incidente: “Naturalmente, in Occidente queste speculazioni vengono fatte sotto una certa angolazione, e tutto ciò è una completa menzogna”.
PYOTR VERZILOV, FONDATORE PUSSY RIOT: PROBABILMENTE AVVELENATO NEL 2008
Nel 2018 Pyotr Verzilov, fondatore del gruppo di protesta Pussy Riot, si ammalò gravemente e anche lui fu trasportato a Berlino, dove i medici dissero che l’avvelenamento era “altamente plausibile”. Alla fine si riprese. All’inizio di quell’anno Verzilov aveva messo in imbarazzo il Cremlino correndo in campo durante la finale della Coppa del Mondo di calcio a Mosca con altri tre attivisti per protestare contro la brutalità della polizia. I suoi alleati ipotizzarono che fosse stato preso di mira a causa del suo attivismo.
L’OPPOSITORE KARA-MURZA, PRIMA AVVELENATO E POI CONDANNATO A 25 ANNI CARCERE
L’oppositore Vladimir Kara-Murza, attivista e giornalista, è sopravvissuto a quelli che ritiene siano stati tentativi di avvelenamento nel 2015 e nel 2017. Nel primo caso ha rischiato di morire per insufficienza renale e si sospetta che sia stato avvelenato, ma non è stata determinata la causa. Nel 2017 è stato ricoverato per un malessere simile e messo in coma farmacologico. Secondo quanto dichiarato dalla moglie, i medici hanno confermato che è stato avvelenato. Kara-Murza è sopravvissuto ma, ha riferito il suo avvocato, la polizia si è rifiutata di indagare. L’anno scorso è stato condannato per tradimento a 25 anni di carcere. A gennaio è stato trasferito in una prigione in Siberia e messo in isolamento per alto tradimento.
L’OPPOSITORE BORIS NEMTSOV, ASSASSINATO NEL 2015
L’omicidio di più alto profilo di un oppositore politico negli ultimi anni è stato quello di Boris Nemtsov. Già vice primo ministro sotto Boris Eltsin, Nemtsov era un politico popolare e duro critico di Putin. In una fredda notte di febbraio del 2015 fu ucciso da alcuni assalitori su un ponte vicino al Cremlino mentre camminava con la sua fidanzata, una morte che sconvolse la Russia. Cinque uomini provenienti dalla regione russa della Cecenia, compreso il killer, furono condannati per la sua uccisione, ma gli alleati di Nemtsov dissero che si trattava di un tentativo di spostare la responsabilità dal governo.
ALEXANDER LITVINENKO, MORTO NEL 2006 DOPO UN THE AL POLONIO A LONDRA
Nel 2006 il disertore russo Alexander Litvinenko, ex agente del Kgb e dell’agenzia post-sovietica che gli è succeduta, l’Fsb, si ammalò a Londra. Morì tre settimane dopo. Litvinenko aveva indagato sull’uccisione della giornalista russa Anna Politkovskaya e sui presunti legami dei servizi segreti russi con la criminalità organizzata. Prima di morire, Litvinenko disse ai giornalisti che l’Fsb gestiva ancora un laboratorio di veleni risalente all’era sovietica. Un’inchiesta britannica scoprì che agenti russi avevano ucciso Litvinenko, probabilmente con l’approvazione di Putin, ma il Cremlino ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento.
L’EX 007 RUSSO SKRIPAL, AVVELENATO NEL REGNO UNITO NEL 2018
Un altro ex agente dei servizi segreti russi, Sergei Skripal, è stato avvelenato in Gran Bretagna nel 2018. Lui e la figlia Yulia si sono ammalati nella città di Salisbury e hanno trascorso settimane in condizioni critiche. Sono sopravvissuti, ma l’attacco ha successivamente causato la morte di una donna britannica e ha lasciato un uomo e un agente di polizia gravemente malati. Le autorità hanno dichiarato che l’avvelenamento avvenne con l’agente nervino militare Novichok. La Gran Bretagna attribuì la responsabilità ai servizi segreti russi, ma Mosca ha negato qualsiasi ruolo.
LA GIORNALISTA ANNA POLITKOVSKAYA, ASSASSINATA NEL 2006
Anna Politkovskaya, giornalista del quotidiano Novaya Gazeta sulla cui morte stava indagando Litvinenko, fu uccisa con un colpo di pistola nell’ascensore del suo appartamento a Mosca il 7 ottobre 2006, giorno del compleanno di Putin. La giornalista era acclamata a livello internazionale per i suoi reportage sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia. L’assassino, originario della Cecenia, è stato condannato per l’omicidio a 20 anni di carcere. Ad altri 4 ceceni sono state inflitte pene detentive più brevi per il loro coinvolgimento nell’omicidio.
IL REPORTER YURI SHCHEKOCHIKHIN, MORTO PER UNA MALATTIA IMPROVVISA NEL 2003
Un altro reporter di Novaya Gazeta, Yuri Shchekochikhin, morì per una malattia improvvisa e violenta nel 2003. Shchekochikhin stava indagando su affari corrotti e sul possibile ruolo dei servizi di sicurezza russi nell’attentato del 1999 attribuito ai ribelli ceceni. I suoi colleghi hanno insistito sul fatto che fosse stato avvelenato e hanno accusato le autorità di aver deliberatamente ostacolato le indagini.
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