Sei presunti membri dell’Isis uccisi in operazione antiterrorismo
KARABULAK, REPUBBLICA DELL’INGUSCEZIA – Almeno sei presunti membri dell’Isis sono stati uccisi in un’operazione di “antiterrorismo” nella instabile regione russa del Caucaso settentrionale. La notizia è stata resa nota dal Comitato nazionale antiterrorismo (NAC) del Paese. Secondo quanto riportato dal NAC, i sei uomini si sono barricati nella tarda serata di sabato 2 marzo in un appartamento al terzo piano a Karabulak, città situata nella Repubblica dell’Inguscezia.
SPARATORIA E EVACUAZIONE
Ne è seguita una sparatoria con i servizi di sicurezza, durante la quale le strade circostanti sono state bloccate e gli abitanti del condominio sono stati evacuati in una scuola vicina. Dai video pubblicati dai residenti di Karabulak sui social media sono uditi forti colpi di arma da fuoco ed esplosioni provenienti dall’interno del condominio. Nonostante la NAC non abbia rivelato immediatamente l’identità dei presunti militanti, è stato precisato che tre di loro erano già ricercati dalle autorità russe e che tutti e sei erano coinvolti in atti violenti, tra cui un attacco a un’unità della polizia stradale nel marzo del 2023, il quale aveva causato la morte di tre agenti.
ARMI E ESPLOSIVI TROVATI
Le forze di sicurezza hanno rinvenuto all’interno dell’appartamento dove si nascondevano gli uomini armi automatiche, munizioni, bombe a mano ed esplosivi artigianali. È stato sottolineato che nessun residente locale è rimasto ferito, sebbene Baza – un canale Telegram russo creato da giornalisti critici nei confronti del Cremlino – abbia riportato la morte di un uomo passante nel corso della sparatoria.
CONCLUSIONE
L’operazione condotta contro i presunti membri dell’Isis a Karabulak si inserisce in un più ampio contesto di lotta al terrorismo che coinvolge il Caucaso settentrionale. Le autorità russe continuano a vigilare sulla regione e ad adottare misure di sicurezza per contrastare eventuali azioni terroristiche. Per quanto riguarda l’identificazione dei sei individui uccisi, sarà compito delle autorità competenti condurre le indagini del caso e stabilire ulteriori dettagli sull’operazione antiterrorismo a Karabulak.
In conclusione, l’episodio avvenuto nella Repubblica dell’Inguscezia conferma la necessità di un costante monitoraggio delle attività terroristiche nel Caucaso settentrionale e la determinazione delle forze di sicurezza nel contrastare tali minacce. La popolazione locale, nonostante l’apprensione dovuta a situazioni del genere, può contare sulle operazioni svolte dai servizi di sicurezza per garantire la sicurezza dell’intera comunità.
(Questo articolo è stato scritto sulla base di quanto riportato dal Comitato nazionale antiterrorismo e da fonti giornalistiche attendibili. Qualsiasi ulteriore sviluppo dell’evento sarà oggetto di future pubblicazioni.)