Omicidio Altavilla Milicia: Sabrina Fina vuole chiarire la sua posizione

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OMICIDIO ALATAVILLA MILICIA A PALERMO

Sabrina Fina, la donna arrestata con il marito Massimo Carandente, con l’accusa di avere partecipato alla strage familiare di Altavilla Milicia compiuta insieme a Giovanni Barreca e la figlia 17enne, vuole essere sentita dai magistrati “per chiarire la sua posizione”.

LA POSIZIONE DEI “FRATELLI DI DIO” SABRINA FINA E MASSIMO CARANDENTE

Sabrina Fina, accusata per la strage familiare di Altavilla Milicia insieme al marito Massimo Carandente, a Giovanni Barreca, e alla figlia di quest’ultimo di 17 anni, ha chiesto di essere sentita dai magistrati per chiarire la sua posizione. Stanno emergendo versioni soprattutto da parte di Barreca che non rispecchiano quanto successo in quella casa e così la mia assistita vuole essere sentita per chiarire la loro posizione”, è quanto ha detto l’avvocato Marco Rocca, che assiste la coppia di coniugi e che sta predisponendo la richiesta ai magistrati per fissare un interrogatorio. Nei prossimi giorni, a quanto si apprende, i genitori di Sabrina Fina andranno in carcere a trovare la figlia.

IN MERITO A MASSIMO CARANDENTE

In merito a Massimo Carandente, l’avvocato ha detto di credere che anche lui vorrà essere sentito dai magistrati di Termini Imerese: “Non l’ho sentito ma credo che anche per lui preparerò una richiesta – ha detto il legale – Ci sono tanti aspetti da chiarire e spiegare per fare luce su quanto successo nella villetta di Altavilla”.

PERIZIA PSICHIATRICA SU BARRECA: ROBERTA BRUZZONE COLLABORERÀ CON LO PSICHIATRA CAPUTO

Nella strage di Altavilla Milicia sono state uccise tre persone: Antonella Salamone, moglie di Giovanni Barreca che si è autoaccusato subito degli omicidi, e i due figli della coppia di 16 e 5 anni. Per Barreca è stata autorizzata la consulenza psichiatrica di parte richiesta dal suo avvocato Giancarlo Barracato: il marito e padre delle vittime verrà esaminato da due specialisti, lo psichiatra Alberto Caputo e la criminologa Roberta Bruzzone.

I DUE “FRATELLI DI DIO”

I due predicatori “fratelli di Dio” avrebbero aiutato il muratore e la figlia di 17 anni ad “allontanare il demonio” da Antonella Salamone, torturata, uccisa, bruciata e seppellita nel giardino della villetta di Altavilla. Un “esorcismo” realizzato anche nei confronti dei due figli di Barreca, anche loro torturati e assassinati nel corso della settimana compresa tra il 5 febbraio e la notte tra sabato 10 e domenica 11.

CONCLUSIONE

Dopo la strage familiare, Giovanni Barreca, tra frasi pseudo religiose e invocazioni divine, disse che nella villa c’era pure la figlia maggiore, che venne trovata addormentata dai militari e che successivamente è stata fermata e portata in carcere.

In conclusione, il caso dell’omicidio ad Altavilla Milicia a Palermo continua a suscitare molte domande e interrogativi sulla dinamica dei fatti e sul coinvolgimento di Sabrina Fina e Massimo Carandente. Saranno necessari ulteriori approfondimenti e interrogatori per fare piena luce su questa tragica vicenda.

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