LA MORTE DI ALEXEI NAVALNY SCATENA PROTESTE E ARRESTI
La morte del principale avversario politico del presidente russo Vladimir Putin, il 47enne Alexei Navalny, ha scosso non solo la Russia ma anche il mondo intero, suscitando proteste e tributi in tutto il globo. Anche in Russia, da ieri, sono in corso arresti e tentativi volti a sopprimere le manifestazioni di cordoglio.
LE MANIFESTAZIONI E GLI ARRESTI
Secondo i media indipendenti, sarebbero più di 100 le persone fermate in diverse città del Paese. Circa 15 persone sono state arrestate oggi, sabato 17 febbraio, dalla polizia russa durante una manifestazione a Mosca in memoria dell’oppositore, secondo quanto è stato riferito dal media indipendente Sota. Le proteste si stanno svolgendo in diverse città, da Mosca a Nizhny Novgorod, da Krasnodar a Rostov sul Don e Tver.
Le manifestazioni sono considerate illegali in Russia e le autorità hanno represso in modo particolarmente duro le dimostrazioni di sostegno a Navalny. Già durante la giornata di ieri, le autorità avevano riferito di essere a conoscenza di appelli online “per prendere parte a una manifestazione di massa nel centro di Mosca” e avevano messo in guardia la gente dal parteciparvi.
PROTESTE IN TUTTO IL MONDO
I sostenitori di Navalny si sono radunati anche in altri Paesi fuori dalle ambasciate russe e da altri siti nelle principali città, tra cui Londra, Parigi, Ginevra e New York. A Berlino la folla ha gridato “Putin all’Aia”, riferendosi alla Corte penale internazionale che ha sede nella città olandese. Fuori dall’ambasciata russa a Londra, i manifestanti hanno esposto cartelli con la scritta “Navalny è il nostro eroe”. Inoltre, più di 100 persone si sono radunate davanti alla sede Onu a Ginevra, dove hanno esposto ritratti di Navalny e deposto fiori.
REAZIONI INTERNAZIONALI
Il vicepremier e ministro degli Affari esteri italiano, Antonio Tajani, ha aperto la riunione dei ministri del G7 a Monaco di Baviera chiedendo ai suoi colleghi un minuto di silenzio per onorare Alexei Navalny. Tajani ha dichiarato: “Per le sue idee e per la sua battaglia per la libertà e contro la corruzione in Russia, Navalny di fatto è stato portato alla morte. La Russia deve fare chiarezza sulla sua morte e interrompere la repressione inaccettabile del dissenso politico”.
LA PORTAVOCE E L’INCHIESTA
Secondo la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, Alexei Navalny è stato assassinato, e la sua morte sarebbe avvenuta il 16 febbraio alle 14.17 ora locale. Il suo corpo è stato trasferito nella città di Salekhard, capoluogo del distretto artico di Yamalo-Nenets, dove è a disposizione del Comitato investigativo, che ha aperto un’inchiesta sul decesso. I parenti di Navalny hanno chiesto che la salma venga loro consegnata “immediatamente”.
CONCLUSIONE
La morte di Alexei Navalny ha scatenato una serie di proteste e tributi in tutto il mondo, mentre in Russia si stanno verificando arresti e repressioni delle manifestazioni di cordoglio. Le reazioni internazionali sono state molto forti, con l’Italia che ha chiesto chiarezza sulla morte del dissidente russo. Molti continuano a chiedere giustizia per Navalny, chiedendo che la Russia interrompa la repressa del dissenso politico e che venga fatta chiarezza sulla sua morte.