**NETANYAHU SULLA REAZIONE ISRAELIANA ALL’ATTACCO DELL’IRAN**
Nonostante le pressioni dell’Occidente e in particolare degli Stati Uniti, Israele ha annunciato di essere pronto **a rispondere al lancio di missili da parte dell’Iran**. Teheran aveva reagito all’attacco all’ambasciata iraniana di Damasco con il lancio di decine di missili, quasi del tutto neutralizzati da Tel Aviv prima di arrivare a destinazione.
**LA DICHIARAZIONE DI NETANYAHU E LA PREPARAZIONE PER LA RISPOSTA**
“Dopo l’attacco, Teheran si è appellata all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite sul diritto alla difesa, dichiarando ‘conclusa’ la partita aperta con Israele il 1° aprile scorso, quando Tel Aviv aveva bombardato e distrutto l’ambasciata iraniana di Damasco per colpire il comandante dei Pasdaran, Zahedi. Nell’offensiva erano morte 11 persone”, ha affermato Netanyahu, deciso a non seppellire l’ascia di guerra.
**LA POSSIBILE RISPOSTA DI ISRAELE E L’ANALISI DEGLI STATI UNITI**
Il Comitato per la Sicurezza Nazionale del parlamento iraniano si è detto pronto ad usare “armi mai usate prima” se Israele decidesse di attaccare, consigliando al governo di Tel Aviv di “agire con saggezza e considerare i prossimi passi”. Secondo gli Stati Uniti, la reazione di Tel Aviv sarà “probabilmente limitata” e potrebbe concentrarsi su “obiettivi chiave fuori dall’Iran”.
“A dirlo alla Nbc, quattro funzionari statunitensi, secondo i quali la mancanza di gravi danni causati da Teheran potrebbe indurre Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l’Iran, Israele potrebbe colpire le sue milizie in Siria o il gruppo Hezbollah in Libano”.
**IL CAMMINO VERSO UNA POSSIBILE CONFRONTO**
Israele ha quindi annunciato di essere pronto a rispondere all’attacco dell’Iran, tenendo alta la guardia e valutando attentamente i prossimi passi da compiere. La situazione in Medio Oriente rimane tesa e incerta, con entrambe le parti pronte a non indietreggiare di fronte a una possibile escalation.
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