Netanyahu: Israele entrerà a Rafah.

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LE RICHIESTE “DELIRANTI” DI HAMAS
Le parole del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una conferenza stampa tenutasi in serata hanno acceso i riflettori sullo stallo dei negoziati con Hamas e sulle prospettive di un’operazione militare a Rafah.

ISRAELE PROMETTE VITTORIA ASSOLUTA
Netanyahu ha dichiarato inequivocabilmente che Israele combatterà fino alla vittoria assoluta, affermando che non permetterà a nessuno di impedire un’azione militare a Rafah, poiché ciò sarebbe pari a perdere la guerra. Ha anche assicurato che Israele sta lavorando per riportare la sicurezza nelle case dei residenti del sud della Striscia di Gaza.

NETANYAHU CRITICA LE RICHIESTE DI HAMAS
Il premier ha criticato le richieste di Hamas, definendole “deliranti” e affermando che progressi nei negoziati potranno essere fatti solo se il gruppo rinuncerà a tali richieste.

HAMAS RESPINGE LE CONDIZIONI DI ISRAELE
D’altra parte, il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha attribuito a Israele la responsabilità dei mancati progressi nei negoziati e ha chiarito che il gruppo non accetterà nulla di meno di una completa cessazione dell’aggressione, il ritiro dell’esercito di occupazione da Gaza e la fine dell’assedio.

MINACCIA DI SOSPENDERE I NEGOZIATI
Inoltre, Hamas ha minacciato di sospendere i negoziati per un cessate il fuoco e per un accordo sugli ostaggi se non arriveranno aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza, sottolineando che i negoziati non possono svolgersi mentre la fame divora il popolo palestinese.

STALLO NEI COLLOQUI
Il premier del Qatar ha confermato che i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza non stanno progredendo molto e ha sottolineato l’importanza di trovare un accordo sulla liberazione degli ostaggi senza condizionare il cessate il fuoco.

OPERAZIONE MILITARE A RAFAH
Netanyahu ha confermato che l’operazione terrestre a Rafah si verificherà e ha ignorato le pressioni internazionali affinché Israele non lanci questa offensiva, sottolineando che l’azione scatterà dopo che i civili nelle zone di combattimento avranno avuto il tempo di evacuare in aree sicure.

PREOCCUPAZIONE DEL G7 E DELL’EGITTO
I ministri degli Esteri del G7 hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze devastanti sulla popolazione civile di un’operazione a Rafah, mentre l’Egitto ha parlato di effetti devastanti derivanti da un’eventuale offensiva.

PRESSIONI INTERNAZIONALI
Anche la Cina ha chiesto un cessate il fuoco immediato per fermare il disastro umanitario a Gaza, mentre il Wall Street Journal ha rivelato che gli Stati Uniti stanno preparando la consegna di bombe e altre armi a Israele nonostante facciano pressioni per un cessate il fuoco a Gaza.

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