“Mustafa Nayyem, l’uomo di Euromaidan: intervista esclusiva a dieci anni dalla rivoluzione”

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La rivolta di Euromaidan è stata uno dei momenti più cruciali nella storia recente dell’Ucraina, un punto di svolta che ha influenzato in modo significativo il corso degli eventi nel Paese e nelle relazioni internazionali. Dieci anni fa, le “leggi dittatoriali” imposte da Mosca hanno infiammato la situazione, portando migliaia di persone in piazza per protestare contro il governo di Yanukovich.

A portare le prime persone in piazza è stato il giovane giornalista Mustafa Nayyem, oggi a capo dell’Agenzia per la ricostruzione del governo di Kyiv. Fanpage.it lo ha intervistato per fare il punto sulla situazione attuale e riflettere sulle radici e le conseguenze di quella rivolta storica.

La rivolta scoppiò in modo naturale e fu del tutto trasparente e indipendente, secondo Nayyem. Fu una risposta alla crescente infiltrazione russa nei meccanismi decisionali del governo ucraino, con Vladislav Surkov, eminenza grigia di Vladimir Putin, che agiva nell’ombra per influenzare la situazione a favore di Yanukovich.

Nayyem ha sottolineato che la rivolta di Euromaidan non fu un colpo di Stato organizzato dalla Cia, come viene spesso affermato dalla propaganda russa. Fu invece una ribellione popolare contro il governo corrotto e filo-russo, che ha portato a un cambio di regime e ha segnato l’inizio di una nuova fase nella lotta per l’indipendenza del Paese.

Il giornalista ha anche respinto l’idea che l’Ucraina sia un “proxy” guidato dall’esterno, sottolineando che la resistenza durante la guerra è stata guidata dalla volontà e dalla determinazione del popolo ucraino, senza influenze esterne.

Nayyem, che dieci anni fa era uno dei fondatori e caporedattori della prima tivù online ucraina, Ukrainska Pravda, ha ricordato l’emozione del momento in cui postò su Facebook l’invito a scendere in piazza. Non si sarebbe mai aspettato che quella protesta avrebbe avuto il seguito e l’eco che ha avuto.

La retromarcia del governo nei confronti dell’integrazione nell’Unione Europea, avvenuta poche settimane prima della rivolta, aveva già creato aspettative e tensioni nella società ucraina. La scintilla di Euromaidan è stata alimentata da anni di proteste contro la corruzione, la violenza e la censura.

Nayyem ha sottolineato l’importanza simbolica della data scelta per l’invito a scendere in piazza, che è coincisa con il decimo anniversario della Rivoluzione arancione. Questo ha contribuito a unire la gente e a dare ulteriore significato al movimento.

Infine, il giornalista ha espresso la convinzione che senza Euromaidan, l’Ucraina sarebbe oggi una “piccola Russia”, sottolineando l’importanza storica e politica di quella rivolta e la necessità di continuare a combattere per la libertà e l’indipendenza del Paese.

La testimonianza di Mustafa Nayyem offre uno spaccato prezioso sulla genesi e l’importanza storica di Euromaidan, che continua a influenzare la politica e la società ucraina. Dieci anni dopo, quel momento di protesta e ribellione rimane una pietra miliare nella storia del Paese.

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