Milano classificata come la città con il più alto livello di inquinamento atmosferico in Europa.

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APERTURA DEBOLE A WALL STREET

La giornata di oggi si è aperta con una nota di debolezza per Wall Street, con il Dow Jones che ha registrato un calo dello 0,17% e il Nasdaq che ha perso subito lo 0,58%. La tensione legata alla “guerra commerciale” in corso tra gli Stati Uniti e la Cina continua a mettere a dura prova i mercati internazionali. Secondo quanto riportato da Reuters, gli Stati Uniti hanno revocato le autorizzazioni che consentivano a due importanti aziende come Intel e Qualcomm di continuare a fornire processori e microchip a Huawei, scatenando ulteriori preoccupazioni sul fronte della tecnologia e delle telecomunicazioni.

EUROPA A DUE VELOCITÀ

Nel Vecchio Continente, le borse europee sembrano viaggiare a due velocità. Milano è risultata essere la maglia nera di giornata, con un calo del 0,68%. Nonostante l’ottima performance di Leonardo, che ha registrato un rialzo del 3,36% dopo la presentazione dei conti, il Ftse Mib è stato penalizzato da titoli come Saipem (-3,19%) e Stellantis (-2,61%). Un lungo elenco di azioni ha chiuso in rosso, evidenziando un clima di incertezza e nervosismo tra gli investitori.

SPREAD BTP-BUND E RENDIMENTO DECADENALE

Lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi rimane stabile sui 134 punti, con il rendimento del decennale italiano che registra un lieve rialzo al 3,81%. La situazione sui mercati finanziari europei continua ad essere influenzata dai timori legati alla stabilità economica del nostro Paese e alla gestione dei debiti sovrani. Gli investitori sono alla costante ricerca di segnali positivi che possano rassicurarli sul fronte della sostenibilità del debito pubblico italiano.

PREZZO DEL GAS E DEL PETROLIO IN RIBASSO

Sul fronte dei commodities, il prezzo del gas è sceso del 2,66% a 30,24 euro al megawattora, evidenziando una domanda contenuta e una produzione in eccesso rispetto alla richiesta sul mercato energetico europeo. Anche il prezzo del petrolio ha registrato un calo, con il brent che quota 82,1 dollari al barile. La situazione geopolitica internazionale, caratterizzata da tensioni in varie regioni del mondo, continua a influenzare il mercato petrolifero e a generare volatilità sui prezzi delle materie prime.

In conclusione, la giornata sui mercati finanziari si è aperta con una nota di nervosismo e incertezza, influenzata dalle tensioni commerciali tra Usa e Cina e dai timori legati alla stabilità economica internazionale. Gli investitori sono alla costante ricerca di segnali positivi che possano rassicurarli sul fronte degli investimenti e delle prospettive economiche future. Resta da vedere come evolverà la situazione nei prossimi giorni e quali saranno le principali variabili che influenzeranno le decisioni degli operatori finanziari.

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