Medio Oriente: tensioni tra Israele e Hamas. Riepilogo delle notizie dell’8 febbraio.

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LA SFERZATA DI BLINKEN: “LO STATO EBRAICO NON HA LICENZA DI DISUMANIZZARE GLI ALTRI”

8 Febbraio 2024

Proseguono le trattative per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas e per giungere ad una tregua nel conflitto a Gaza. Un duro stop all’accordo è arrivato ieri dal premier israeliano Netanyahu, per il quale lo Stato ebraico non può arrendersi alle condizioni “deliranti” poste da Hamas che “porterebbero a un altro massacro” come quello del 7 ottobre. Pronta la risposta dell’organizzazione palestinese, che ha accusato Israele di non voler arrivare veramente a uno stop dei combattimenti. Intanto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha esortato Israele a non “disumanizzare gli altri”.

BLINKEN: “ISRAELE NON HA LICENZA DI DISUMANIZZARE GLI ALTRI”

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avvertito Israele che non ha “la licenza per disumanizzare gli altri”. Gli israeliani “sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre“, ha detto Blinken in un discorso in una conferenza stampa a Tel Aviv, come riferisce il Times of Israel. “Da allora gli ostaggi sono stati disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri”, ha aggiunto.

CONTINUA IL CONFLITTO TRA ISRAELE E HAMAS

Il conflitto tra Israele e Hamas sembra non avere fine, con entrambe le parti che sembrano irremovibili nelle loro posizioni. Netanyahu ha rifiutato le condizioni poste da Hamas definendole “deliranti” e a rischio di provocare un altro massacro come quello del 7 ottobre. Hamas, d’altra parte, accusa Israele di non voler realmente giungere a una tregua e di continuare a disumanizzare la popolazione palestinese.

LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE APRE ALLA MEDIAZIONE

Dinanzi a un impasse diplomatico, la comunità internazionale si è fatta avanti per cercare di mediare la situazione e giungere a una soluzione che possa portare alla liberazione degli ostaggi e ad una tregua duratura nel conflitto. Le Nazioni Unite, l’Unione Europea e gli Stati Uniti si sono dichiarati pronti a svolgere un ruolo di mediazione e a collaborare con entrambe le parti per giungere ad un accordo che possa porre fine al conflitto e alla sofferenza della popolazione.

LA SITUAZIONE SUL CAMPO

Nel frattempo, sul campo la situazione continua a essere estremamente tesa, con raid aerei e lanci di razzi da entrambe le parti. Le vittime civili si moltiplicano e la disperazione si fa sempre più palpabile tra la popolazione coinvolta nel conflitto. Le voci della comunità internazionale si levano sempre più forti per chiedere una tregua immediata e il rispetto dei diritti umani da entrambe le parti.

CONCLUDENDO

Mentre le trattative per giungere ad una tregua e al rilascio degli ostaggi continuano, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha delineato chiaramente la sua posizione rispetto al conflitto tra Israele e Hamas, esortando Israele a non “disumanizzare gli altri”. Resta da vedere se le parole del diplomatico americano potranno avere un impatto significativo sul corso degli eventi in Medio Oriente, o se il conflitto continuerà a persistere, causando ulteriore sofferenza a entrambe le parti coinvolte.

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