Mediatore Ue propone commissione d’inchiesta sulle morti in mare dei migranti

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LE NORME ATTUALI E L’INCAPACITÀ DI FRONTEX NEL SALVATAGGIO IN MARE

Un’indagine della Mediatrice europea sul ruolo di Frontex nelle operazioni di ricerca e salvataggio ha dimostrato che le norme attuali lasciano l’Agenzia della guardia di frontiera e costiera dell’Ue incapace di adempiere pienamente ai suoi obblighi in materia di diritti fondamentali e dipende troppo dagli Stati membri per agire quando le barche che trasportano migranti sono in pericolo. L’indagine è stata avviata dalla Mediatrice Emily O’Reilly in seguito alla tragedia di Adriana nel giugno 2023, che ha provocato l’annegamento di oltre 600 persone al largo delle coste greche.

L’INTERVENTO LIMITATO DI FRONTEX NELLA TRAGEDIA DELL’ADRIANA

Secondo i documenti esaminati durante l’indagine, Frontex ha presentato quattro offerte separate per assistere le autorità greche fornendo sorveglianza aerea dell’Adriana, ma non ha ricevuto risposta. Le norme attuali implicano che a Frontex non fosse consentito recarsi presso la sede dell’Adriana nei periodi critici senza il permesso delle autorità greche. Di conseguenza, Frontex è intervenuta sulla scena dell’Adriana solo due volte: una volta brevemente in aereo, due ore dopo che le autorità italiane avevano lanciato l’allarme sull’Adriana, e poi 18 ore dopo con un drone, dopo che la barca era già affondata.

LA MANCANZA DI LINEE GUIDA INTERNE E LA SCARSA COINVOLGIAMO DEGLI OSSERVATORI DEI DIRITTI FONDAMENTALI

L’indagine ha inoltre dimostrato che Frontex non dispone di linee guida interne sull’emissione di segnali di emergenza (ad esempio le chiamate Mayday) e che non si riesce a garantire che gli osservatori dei diritti fondamentali di Frontex siano sufficientemente coinvolti nel processo decisionale sulle emergenze marittime. Emily O’Reilly ha sottolineato la necessità di capire perché non sia stata data risposta all’aiuto necessario all’Adriana nonostante le segnalazioni di sovraffollamento, mancanza di giubbotti di salvataggio e la presenza di bambini a bordo.

LA CHIAMATA A UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA INDIPENDENTE

Emily O’Reilly ha invitato il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione a istituire una commissione d’inchiesta indipendente per valutare le ragioni del gran numero di morti nel Mediterraneo e per trarre insegnamento dal naufragio dell’Adriana. Ha sottolineato la necessità di un meccanismo di responsabilità a livello dell’UE che possa indagare in modo indipendente sul ruolo delle autorità greche, di Frontex e della Commissione europea.

In conclusione, l’indagine sul ruolo di Frontex nella tragedia dell’Adriana ha evidenziato numerose criticità legate alle norme attuali e alla capacità dell’Agenzia di adempiere ai suoi obblighi in materia di diritti fondamentali. È necessario un intervento urgente da parte dei legislatori dell’UE per garantire che Frontex abbia gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i compiti di ricerca e salvataggio in mare, evitando così future tragedie come quella dell’Adriana.

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