Massimi sei mesi per la borsa: ripresa economica in vista.

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Tornano subito a salire le quotazioni dei prodotti raffinati, mentre il Brent si assesta poco sotto i 90 dollari. Nuovo giro di rialzi nel fine settimana sui listini dei prezzi consigliati dei maggiori marchi. Salgono con forza le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa: la benzina in self service (media nazionale) torna sopra quota 1,9 euro/litro per la prima volta dal 19 ottobre, segnale non incoraggiante, in vista della driving season Usa. Sale anche il gasolio, a 1,81 euro/litro. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, sabato Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati della benzina e del gasolio. Stessa mossa per Tamoil, mentre per Q8 registriamo un rialzo di un centesimo al litro sulla benzina.

RIALZO DEI PREZZI COMUNICATI DAI GESTORI
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,908 euro/litro (+11 millesimi, compagnie 1,915, pompe bianche 1,893), diesel self service a 1,809 euro/litro (+8, compagnie 1,816, pompe bianche 1,794). Benzina servito a 2,046 euro/litro (+11, compagnie 2,089, pompe bianche 1,957), diesel servito a 1,949 euro/litro (+8, compagnie 1,993, pompe bianche 1,859). Gpl servito a 0,715 euro/litro (invariato, compagnie 0,724, pompe bianche 0,705), metano servito a 1,325 euro/kg (-2, compagnie 1,343, pompe bianche 1,309), Gnl 1,152 euro/kg (-2, compagnie 1,148 euro/kg, pompe bianche 1,155 euro/kg).

PREZZI SULLE AUTOSTRATE
Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,985 euro/litro (servito 2,245), gasolio self service 1,905 euro/litro (servito 2,172), Gpl 0,850 euro/litro, metano 1,473 euro/kg, Gnl 1,176 euro/kg.

I rialzi nei prezzi della benzina e del gasolio continuano a preoccupare automobilisti e trasportatori. Il costante aumento dei prezzi, soprattutto alla pompa, potrebbe avere un impatto negativo sull’economia, con conseguenze sui costi di trasporto e sulle spese delle famiglie. La situazione è attenta alla driving season negli Stati Uniti, momento di picco per la domanda di carburante.

L’acuirsi della crisi nella regione del Mar Nero e il possibile impatto sulle rotte di approvvigionamento di petrolio potrebbero essere alla base di questo nuovo trend al rialzo dei prezzi dei carburanti. Le tensioni geopolitiche e i problemi di approvvigionamento contribuiscono a creare un quadro di incertezza che si riflette sui prezzi al consumo.

Le istituzioni stanno monitorando da vicino l’andamento dei prezzi, al fine di intervenire se necessario per garantire una certa stabilità economica. Le associazioni dei consumatori stanno già sollevando la questione dei costi e chiedono un intervento per limitare gli aumenti e tutelare i cittadini.

In un contesto internazionale sempre più volatile e incerto, la questione dell’energia e dei suoi costi si pone come uno dei nodi centrali delle politiche economiche. È necessario adottare misure efficaci per gestire al meglio questa situazione e limitare gli effetti negativi sulle famiglie e sulle imprese.

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