UMILIAZIONI E MALTRATTAMENTI NELLA NAZIONALE SPAGNOLA FEMMINILE
Nel servizio della tv spagnola RTVE, le ex calciatrici della nazionale femminile hanno raccontato le testimonianze dirette dei maltrattamenti subiti sotto l’ex commissario tecnico Nacho Quereda e le conseguenze di quegli anni di soprusi.
IL CLIMA PESANTE NELLO SPOGLIATOIO
Natalia Pablos ha rivelato il clima pesante che regnava nello spogliatoio della nazionale femminile spagnola durante il lungo periodo di gestione di Quereda, che ha retto le redini della squadra per ben 27 anni. Le frasi umilianti e offensive urlate alle giocatrici riflettevano un clima di sopraffazione e violenza verbale che non lasciava spazio a nessuna forma di protesta.
IL TRATTAMENTO DISUMANO DEL COMMISSARIO TECNICO
Le testimonianze delle ex calciatrici hanno evidenziato il trattamento disumano e dispotico di Quereda nei confronti delle giocatrici. Frasi come “Cicciona, dimagrisci!” o “Non ce la fai nemmeno a correre! Ti serve un peperoncino nel c**o!” erano all’ordine del giorno, creando un clima di costante umiliazione e stress psicologico per le calciatrici.
LA MANCANZA DI OPPORTUNITÀ DI RIBELLIONE
Le giocatrici non avevano alcuna possibilità di ribellarsi o difendersi dai maltrattamenti subiti, in quanto qualsiasi forma di protesta avrebbe comportato l’emarginazione dalla squadra nazionale. Quereda deteneva un potere assoluto e nessuno osava affrontarlo, permettendogli di continuare con le sue pratiche abusive impunemente per quasi tre decenni.
IL CAMBIAMENTO CON JORGE VILDA
Il successore di Quereda, Jorge Vilda, ha cercato di apportare dei cambiamenti positivi nell’ambiente della nazionale femminile spagnola. Tuttavia, anche il suo mandato è stato segnato da ombre e controversie legate ai suoi metodi di gestione delle giocatrici.
LE CONSEGUENZE DEI MALTRATTAMENTI
Le calciatrici hanno riportato le conseguenze devastanti dei maltrattamenti subiti da Quereda, che hanno influenzato negativamente le loro carriere e la loro autostima. Le parole offendenti e gli insulti continui hanno lasciato un segno indelebile sulle giocatrici, costringendole a sopportare un clima di tensione costante e abusi verbali.
CONCLUSIONE
La vicenda dei maltrattamenti nella nazionale femminile spagnola mette in luce l’importanza di creare un ambiente sicuro e rispettoso per gli atleti, indipendentemente dal genere. È fondamentale combattere qualsiasi forma di abuso e violenza nel mondo dello sport, garantendo il benessere e il rispetto di tutti gli atleti.