“Lo scudo anti-pirateria: multe e sequestri per chi usa link illegali per vedere partite”

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BLOCCATI 114 SITI ILLEGALI DURANTE LE PARTITE EUROPEE

Tempi duri per chi guarda le partite di calcio su siti illegali. Lo scudo anti-pirateria è attivo e ha già portato a casa i primi risultati, prima dell’esordio in Champions League e nei match di Eurocup di basket. Ma come funziona la piattaforma anti-pezzotto Piracy Shield? E soprattutto cosa rischia chi viene beccato a sfruttare sistemi illegali per vedere i match?

Il sistema anti-pirateria è capace di oscurare un sito che trasmette le partite in maniera illegale, entro mezz’ora dall’inizio dell’evento. Tutto parte dalle segnalazioni di chi detiene i diritti TV, ovvero DAZN e Sky, a chi fornisce internet, ovvero gli Internet Service Provider. Nel giro di trenta minuti, l’utente che sta sfruttando il pezzotto viene indirizzato su una pagina dell’AGCOM, ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che segnala il blocco del sito.

STRAFRECCIAZIONE DI 114 SITI DURANTE LE DUE GIORNI EUROPEE

Stando a quanto riportato da Repubblica, sono state 114 le emittenti illegali oscurate durante la due giorni europea. Lo scudo è stato in funzione anche nell’ultimo turno di Serie A e sono stati segnalati 47 link che davano accesso alla visione illegale dei match, che rimandavano a 1019 emittenti pirata. Sono circa 100mila le famiglie colpite e considerando che all’interno di ogni nucleo ci sono due o tre persone che vedono i match, sono state oscurate sfide per circa 300mila persone.

RUOLO DEL NUCLEO SPECIALE BENI E SERVIZI DELLA GUARDIA DI FINANZA

Un ruolo fondamentale è quello del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza che lavora al fianco del Garante delle Comunicazioni. Chi usa link illegali per vedere le partite, sarà oggetto di multe. Chi compra i “pezzotti” a prezzi nettamente inferiori (10 euro al mese e 60, per un intero anno) rispetto a quelli degli abbonamenti di DAZN e Sky, rischia per la legge sul diritto d’autore, da un minimo di 154 euro, ad un massimo di 5mila euro in caso di recidiva. La GdF segue anche la traccia dei pagamenti effettuati per acquistare gli abbonamenti non legali, che spesso vengono effettuati con la carta di credito.

MULTE E PUBBLICITA’ DEL PROVVEDIMENTO

Inoltre l’utente multato dovrà anche “pubblicizzare” il provvedimento che lo ha colpito, attraverso l’acquisto di un’inserzione su un quotidiano nazionale sequestrando anche i dispositivi utilizzati per la visione dei match. I primi risultati parlano di un danno di almeno 180mila euro ai clienti dei siti pirata. Questo è quanto speso da chi sperava di vedere match dribblando DAZN e Sky, ma alla fine è rimasto beffato.

In conclusione, il sistema anti-pirateria sta dimostrando di essere efficace nel contrastare la diffusione illegale delle trasmissioni sportive. La severa penalizzazione dei pirati, sia in termini di multe che di sequestro dei dispositivi di visione, sta cercando di disincentivare l’utilizzo di pezzotti e l’accesso a contenuti sportivi illegali. La collaborazione tra DAZN, Sky, AGCOM e le forze dell’ordine è fondamentale per garantire il rispetto dei diritti d’autore e la tutela dei broadcaster e degli investimenti nello sport.

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