La partita tra Genoa e Atalanta ha visto protagonista Scalvini, il quale ha segnato un gol con la scarpa in mano, ma purtroppo il gol è stato annullato dopo un lungo check del Var per il tocco di Pasalic in fuorigioco. Senza quella verifica la rete del difensore sarebbe stata valida? Lo spiega la regola 4 sull’equipaggiamento dei calciatori.
SCALVINI E L’INSOLITA AZIONE
Scalvini ha lo scarpino in mano quando segna il gol contro il Genoa. Il difensore dell’Atalanta continua a giocare nonostante il piede sinistro scalzo: nel contrasto con Ekuban, come si evince dalle immagini di Dazn, la calzatura si sfila parzialmente, il giocatore si china leggermente, la toglie del tutto e prosegue nello sviluppo dell’azione fino a realizzare la rete. Esulta e mostra la calzatura sorridente, poco dopo la segnalazione del direttore di gara lo gela: c’è un check del Var in corso.
VAR E ANNULLAMENTO DEL GOL
Dura sei minuti circa: oggetto della valutazione è la posizione di Pasalic che si trova in fuorigioco, un fotogramma mostra come il tocco anche lieve della palla prima di quello di Scalvini invalidi di fatto la conclusione ravvicinata del compagno di squadra. Al di là della verifica fatta in cabina di regia, che si rivela dirimente, c’è però un altro dettaglio che ha alimentato qualche dubbio. Fa riferimento alla regola numero 4 che prende in esame l’equipaggiamento dei calciatori: “Se un calciatore perde accidentalmente una scarpa o un parastinchi deve rindossarli appena possibile e non più tardi della prima interruzione di gioco; se prima di ciò gioca il pallone e/o segna una rete, questa deve essere convalidata”.
LA REGOLA E L’EQUIPAGGIAMENTO DEI CALCIATORI
La regola sull’equipaggiamento dei calciatori è stata messa in discussione in seguito all’azione di Scalvini. In realtà la sensazione che si ha è che Scalvini tolga del tutto lo scarpino perché è impossibilitato in quel momento ad accomodarlo subito nel migliore dei modi e preferisce giocare senza piuttosto che restare escluso dal gioco. Diversamente, fosse stata certa la volontarietà del suo gesto e non dipesa da altro (nel caso specifico, il duello con Ekuban e la conseguenza fortuita), la beffa per Scalvini sarebbe stata tremenda: avrebbe rischiato di vedere annullata la rete.
LA DECISIONE DEL VAR
La decisione del Var ha messo in secondo piano questo aspetto dell’azione che aveva portato l’Atalanta sull’1-3 al Ferraris contro il Genoa. La durata del check (tra i più prolungati in Serie A) da cosa può essere dipesa? C’era un particolare sul quale fare una verifica più approfondita: se ci fosse stato oppure no il tocco di Pasalic. Dall’ultima inquadratura (quello retrostante rispetto alla porta) il croato sembrerebbe effettivamente deviare la sfera.
CONCLUSIONE
In conclusione, la regola sull’equipaggiamento dei calciatori è stata messa in discussione in seguito all’azione di Scalvini, la quale ha sollevato diversi dubbi. L’annullamento del gol ha portato in primo piano non solo la posizione di Pasalic in fuorigioco ma anche le azioni insolite dei calciatori sul campo. Resta da chiedersi se, senza quella verifica, la rete sarebbe stata valida.