L’ex magistrato lascia incarico: dubbi di Conte scuotono le fondamenta.

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L’ex magistrato Nicola Colaianni rinuncia alla candidatura unitaria del centrosinistra alle Comunali di Bari: lo annuncia attraverso una nota. “Ho accolto con spirito di servizio – spiega l’ormai ex potenziale frontrunner – la proposta di candidarmi unitariamente per il centrosinistra, per evitarne la divisione da più parti temuta. Ho garantito ai due candidati, e alle forze che li sostengono, pari dignità, controllo sulla pulizia delle liste, trasparenza e, naturalmente, legalità. Ho riscontrato, tuttavia, che, pur nella sostanziale convergenza ideale e programmatica, permangono rigidità che non rendono possibile una composizione”. Colaianni spiega: “Con lo stesso spirito di servizio, rinuncio perciò al tentativo e rimetto con serenità ai due candidati il compito di porre le basi per il sostegno reciproco nelle fasi ulteriori del procedimento elettorale. Ringrazio le numerose persone, talune sconosciute prima d’ora o astensioniste da lunga data o finanche residenti in altre parti d’Italia e animate perciò solo da finalità ideali – aggiunge – che mi hanno espresso solidarietà e volontà di accompagnare questo battito d’ali di farfalla”.

SITUAZIONE DELLE CANDIDATURE A BARI

La situazione delle candidature per il rinnovo del Consiglio comunale e della Giunta del capoluogo pugliese resta quindi un rebus. Per il ruolo di futuro sindaco si vota a giugno: restano in campo, per il Movimento 5stelle, l’avvocato penalista Michele Laforgia, supportato anche da Sinistra italiana, e Vito Leccese, vicino ad Antonio Decaro e sostenuto dal Pd. Per tentare di superare l’impasse, l’ex governatore pugliese Nichi Vendola (Si) aveva proposto un terzo nome: il 78enne Colaianni, ex professore universitario, magistrato e parlamentare. Tentativo, come si è visto, già naufragato: fin dal principio, si era intuita la contrarietà del leader dei 5stelle.

INTERVENTO DI NICHI VENDOLA E REAZIONI DEI CANDIDATI

Sull’ipotesi, infatti, l’ex premier aveva subito tirato il freno: “Rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età. Lasciamo che i rappresentanti delle forze politiche locali si confrontino”. Poi aveva aggiunto: “Non abbiamo ragioni per accantonare la candidatura di Michele Laforgia ma vedremo quello che succederà”. Oggi, invece, da Vibo Valentia, ribadisce: “Noi abbiamo dato un mandato al nostro candidato Laforgia perché verifichi tutte le condizioni politiche, anche di dialogo, nell’ambito ovviamente delle forze progressiste; e, come ho già detto, lasciamo lavorare le forze locali che conoscono nomi, persone, contesti”.

DIALOGO A DISTANZA TRA I CANDIDATI

Tra i due candidati ancora in pista continua un dialogo a distanza, fatto di punzecchiature e puntualizzazioni piccate: “Con tutto il dovuto rispetto per i partiti e i leader nazionali, per Bari si decide a Bari, non a Roma” ha precisato Laforgia. Quasi una risposta indiretta a quanto detto precedentemente da Vito Leccese che, su un eventuale suo passo indietro in favore di un candidato unitario, aveva rimesso la decisione al partito, e quindi al vertice romano: “La mia candidatura è in campo solo per unire la coalizione. Ma sono le forze che mi sostengono a decidere”.

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