Lele Adani: tra provocazioni e analisi sul calcio italiano
LELE ADANI E LA SUA PROVOCAZIONE
Lele Adani è a piede libero, nonostante qualche giorno fa avesse deciso di costituirsi pubblicando un video in cui annunciava: “Sono qui davanti alla Questura e mi consegnerò alla giustizia perché ho cercato in questi mesi di estorcervi il concetto di servilismo”. Ovviamente era una provocazione quella del 49enne ex difensore ed attuale opinionista, all’insegna della sua battaglia contro la narrazione calcistica dei media che a suo dire sarebbe asservita nei confronti di talune squadre e di talune persone. Laddove lui incarna il libero pensiero e laddove tra quelle talune squadre c’è soprattutto la Juventus e tra quelle talune persone il suo vecchio ‘nemico’ Massimiliano Allegri, con cui c’è da tempo una visione antitetica del calcio e del suo modo di argomentarlo.
LE PROVOCATORIE STORIE SU INSTAGRAM
La Juventus e Allegri riecheggiano ancora – pur non nominate – nell’ultima storia postata su Instagram ieri sera da Adani, appena dopo che la formazione bianconera aveva ancora una volta deluso pareggiando a Verona e raccogliendo soltanto il secondo punto nelle ultime quattro partite. Adesso l’Inter (che invece le sue ultime le ha vinte tutte e quattro) è volata via a +9 e lo scudetto sembra un miraggio sparito definitivamente per la Juve ed Allegri.
Adani decide di cenare con un pollo arrosto con patate: “Ok, un bel polletto. Allora, questo è costato se non sbaglio 11 euro e 60… con le patatine fritte a pensarci bene è costato di più della somma dei cartellini di Thuram, Mkhitaryan e Calhanoglu”. Il totale è di 15 euro e 60, sovrascritto al video e contrapposto allo zero posto vicino alle tre sagome dei calciatori dell’Inter, tutti arrivati a scadenza di contratto e dunque senza dover pagare alcunchè per i rispettivi cartellini.
LA CRITICA ALLA JUVENTUS E ALLEGRI
Il significato del messaggio di Adani è chiaro: la Juve ha sulla carta un organico costruito con ben altri esborsi, evidentemente sprecati da chi li ha fatti oppure dissipati o non valorizzati da Allegri, laddove l’Inter è l’esaltazione del grande lavoro della dirigenza nerazzurra e del tecnico Simone Inzaghi che ha fatto rendere al massimo o rivalutato tutti gli elementi della rosa. Adesso è facile dire che la Juve ha un organico inferiore – è l’opinione di Adani – ma non era così quando i bianconeri pagavano Locatelli 40 milioni o Vlahovic 80, mentre l’Inter prendeva parametri zero che altri non volevano.
Insomma siamo sempre lì: secondo Adani non si racconta la verità, a qualcuno si fanno sconti e gli si concedono alibi. Ed infatti a fine video Lele esibisce la maglietta col suo solito mantra: “Ma a livello di servilismo?”. C’è anche una clessidra in alto a sinistra, è padre tempo che fa il suo lavoro e non mente mai…
Il punto centrale della questione è proprio questo: Adani, con le sue provocazioni e le sue analisi, cerca di portare alla luce quanto a suo avviso sia una narrazione distorta e poco obiettiva rispetto al mondo del calcio italiano. E lo fa con un mix di ironia, sarcasmo e incisività che certamente non passa inosservato.
In conclusione, resta da vedere come la Juventus e Allegri risponderanno a queste provocazioni e se ci sarà un confronto diretto tra le parti in campo. Nel frattempo, Lele Adani continua ad essere una delle voci più interessanti e controverse nel panorama mediatico sportivo italiano.