DANIKA KLETTE, L’EX TERRORISTA DELLA RAF
Daniela Klette, ex terrorista della Raf (Rote Armee Fraktion), è stata arrestata a Berlino con un passaporto falso italiano. Klette, 65 anni, era l’unica donna etichettata come “pericolosa” nella lista dei ricercati di Europol. La sua cattura è avvenuta lunedì insieme ad altri due terroristi del gruppo armato rivoluzionario, il 55enne Burkhard Garweg e il 69enne Ernst-Volker Staub.
IL MOVENTE DIETRO LE RAPINE
La Procura ha ipotizzato che le rapine commesse dai tre non abbiano avuto un movente politico, ma sarebbero servite solo per ottenere denaro. Si ritiene che Klette, insieme a Staub e Garweg, faccia parte della cosiddetta “terza generazione” della Raf, responsabile dell’omicidio di Alfred Herrhausen, capo della Deutsche Bank, e Detlev Karsten Rohwedder, capo della Treuhand.
L’IDENTIFICAZIONE DI DANIKA KLETTE
Daniela Klette è stata identificata grazie alle impronte digitali e si è scoperto che aveva utilizzato un passaporto italiano. Le autorità hanno dichiarato che durante l’arresto la donna non ha opposto resistenza e che sono stati rinvenuti due caricatori di pistole e cartucce nel suo appartamento a Kreuzberg.
IL COMMENTO DELLE AUTORITÀ
Daniela Behrens, ministro degli Interni della Bassa Sassonia, ha definito l’arresto di Klette una “pietra miliare nella storia criminale tedesca”. Secondo il quotidiano Bild, Klette si nascondeva a Berlino da circa 20 anni e si faceva chiamare Claudia. I vicini hanno rivelato che viveva con un compagno e un cane.
L’ORIGINE DELLA RAF
La Raf emerse dalla frangia radicalizzata del movimento di protesta studentesca degli anni ’60. Il gruppo, chiamato banda Baader-Meinhof in onore dei suoi primi leader, Andreas Baader e Ulrike Meinhof, si dedicò alla lotta armata contro l’imperialismo americano e lo stato tedesco, considerato “fascista” a causa della presenza di ex nazisti.
CONCLUSIONE
L’arresto di Daniela Klette rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il terrorismo in Germania. Le autorità continueranno a monitorare da vicino la situazione e ad adottare misure per garantire la sicurezza dei cittadini. La storia della Raf rimane un capitolo oscuro nella storia del Paese, ma è importante ricordare che la violenza e il terrorismo non portano mai a soluzioni durature.