LA DINAMICA DELLA STRAGE DI ERBA
Nel corso dei video pubblicati da Quarto Grado, Olindo Romano ha ripercorso nei dettagli la dinamica della strage di Erba avvenuta l’11 dicembre 2006. L’uomo ha raccontato come tutto è avvenuto e ha ammesso che non prova alcun rimorso per quanto accaduto.
IL GIORNO DELL’ARRESTO
Romano ha inoltre ricordato il giorno del suo arresto, avvenuto alcune settimane dopo gli omicidi. Ha raccontato che se avesse saputo in anticipo che i carabinieri lo stavano portando al Bassone, avrebbe probabilmente ucciso gli agenti per evitare di finire in carcere. La situazione era talmente grave che Romano ha affermato di essere disposto ad uccidere, pur di non essere portato via.
I GIORNALISTI E L’ARRESTO
L’uomo ha descritto anche il caos che si era creato intorno alla sua persona a causa della presenza dei giornalisti e della stampa che si era accaldata fuori dalla sua abitazione. Nonostante la pressione mediatica, Romano ha deciso di andare a lavorare normalmente il lunedì seguente alla strage e ha raccontato come i giornalisti lo abbiano inseguito perfino fino al suo posto di lavoro.
LE CONSEGUENZE DELLA STRAGE
Infine, Olindo Romano ha parlato delle conseguenze della strage di Erba, sottolineando che della propria vita non sarebbe rimasto nulla se avesse saputo in anticipo di essere stato incriminato. Ha espresso la sua rabbia e la sua frustrazione per la situazione in cui si è trovato e ha rivelato di non provare rimorso per quanto accaduto.
A distanza di anni dagli omicidi, Romano si è dimostrato ancora profondamente coinvolto emotivamente nel raccontare quanto accaduto, mettendo in luce gli aspetti più controversi e delicati della vicenda. La strage di Erba continua ad essere uno dei casi più discussi e controversi della cronaca italiana, con molte domande ancora senza risposta e molte ferite ancora aperte.