La nuova svolta della battaglia sui domiciliari in Italia, secondo Giorgia Meloni

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ARRESTI DOMICILIARI CAUTELARI PER ILARIA SALIS

Il Ministero della Giustizia si sta adoperando per redigere una relazione che garantisca “la massima sicurezza” nel caso in cui a Ilaria Salis venissero concessi gli arresti domiciliari in Italia. La notizia è stata riportata oggi dal Corriere della Sera e da Repubblica. Ilaria Salis, una maestra milanese di 39 anni, è attualmente detenuta in Ungheria e i suoi legali stanno lavorando per presentare una nuova domanda di arresti domiciliari dopo che tre istanze precedenti sono state escluse per il rischio di fuga dell’imputata.

PRECEDENTI DOMANDE RIGETTATE

Il giudice ungherese ha motivato la sua decisione rigettando le precedenti domande di arresti domiciliari per il pericolo di fuga della Salis. Tuttavia, il suo avvocato ha chiarito che tale misura alternativa al carcere potrebbe essere presa in considerazione solo se fosse stata applicata preventivamente in Ungheria, su decisione dei giudici di Budapest. La possibilità di concessione degli arresti domiciliari in Italia sarebbe quindi condizionata all’applicazione di tale misura nella nazione in cui la detenuta si trova attualmente.

Lunedì dibattito in plenaria all’Europarlamento

Il caso di Ilaria Salis è stato al centro delle discussioni in Europa, tanto che la settimana prossima sarà discusso in plenaria all’Europarlamento. Secondo l’eurodeputata Mercedes Bresso, l’Ungheria, pur avendo aderito alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, è coinvolta nel problema della detenzione della Salis. La questione è diventata urgente, anche perché la detenuta ha denunciato di essere costretta a firmare documenti in ungherese senza conoscere la lingua, rendendole difficoltoso difendersi adeguatamente.

ROSATO: “ASSISTENZA PERSISTENTE AI CITTADINI ITALIANI ALL’ESTERO, INVESTIAMO POCO NELLE NOSTRE SEDI”

In Italia il dibattito politico è acceso, con pareri contrastanti sul caso di Ilaria Salis. Il vicesegretario di Azione, Ettore Rosato, ha sottolineato la necessità di un’assistenza costante ai cittadini italiani detenuti all’estero, criticando il poco investimento nelle sedi diplomatiche all’estero. Anche Giorgia Meloni ha commentato il caso, sottolineando la speranza che la Salis possa dimostrare la propria innocenza in un processo veloce.

CONCLUSIONE

Il caso di Ilaria Salis, quindi, si sta trasformando in una questione più ampia che coinvolge la giustizia, i diritti umani e la tutela dei cittadini italiani all’estero. L’attenzione su questo caso è destinata a crescere e a influenzare le politiche dei singoli stati europei riguardanti la detenzione e la concessione di misure alternative alla prigione. Si attendono sviluppi nelle prossime settimane, sia in Italia che in Ungheria, per capire quale sarà il futuro della maestra milanese detenuta a Budapest.

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