LA VICENDA DI LAUREN FRYER: BULLISMO SUL WEB
Ancora una volta i social si trasformano in una pattumiera in cui persone che non hanno niente di meglio da fare per riempire la propria vita si lasciano andare a parole di odio senza alcun motivo, se non l’assenza assoluta di qualsivoglia valore. La compagna del 25enne centrocampista dell’Arsenal Declan Rice, la sua coetanea Lauren Fryer, è stata costretta a cancellare tutte le sue foto su Instagram dopo essere stata fatta oggetto di atti di bullismo per il suo aspetto fisico. Davvero orribili le frasi scritte per ferire la ragazza, chiedendo a Rice il perché avesse scelto una donna così, potendo “fare di meglio”.
LE MOLESTIE E IL BULLISMO ONLINE
Le molestie nei confronti di Lauren sono cominciate lo scorso dicembre, quando gli haters hanno iniziato a dire a Rice che “avrebbe potuto fare di meglio” e che ha “standard bassi” riferendosi alla sua compagna, con la quale il calciatore sta assieme da otto anni e che gli ha dato un figlio nell’agosto del 2022, il piccolo Jude. Il veleno vomitatole addosso è diventato sempre più cattivo e insopportabile per la ragazza, arrivando alla decisione di qualche ora fa di cancellare tutti i suoi post dal proprio account Instagram, che conta 77mila followers, unico modo per chiudere a doppia mandata la porta di fronte a quegli orribili insulti.
UN SOSTEGNO UNANIME
Parecchie voci si sono subito levate Oltremanica per prendere le parti della giovane. Tra queste anche la moglie del bomber del Leicester Jamie Vardy, Rebekah: “È davvero disgustoso ciò a cui è stata sottoposta Lauren Fryer. Sfortunatamente, di questi tempi è molto facile per i troll nascondersi dietro una tastiera”. “Penso che Lauren sia bellissima, è pazzesco”, ha detto Liberty Poole, noto personaggio televisivo inglese, famosa per la sua partecipazione al reality show ‘Love Island’. “Gli standard di bellezza oggi non sono realistici e tutti sono impazziti a causa dei social. È ora di cambiare, questo non può continuare”, ha aggiunto. Impossibile non essere d’accordo.
CONCLUSIONE
Il caso di Lauren Fryer è solo l’ennesimo esempio dei danni provocati dal bullismo online e dal cyber-hate. È necessario un cambio di mentalità e una maggiore consapevolezza per contrastare queste forme di violenza virtuale, che hanno reali conseguenze sul benessere e la salute mentale delle vittime. Sosteniamo Lauren e tutte le altre persone che subiscono attacchi ingiustificati e gratuitamente crudeli sul web. Siamo tutti responsabili di creare un ambiente online più sicuro e rispettoso per tutti.