La battaglia contro le zanzare diventa urgente in vista dell’estate quadrimestre2026

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ALLERTA DENGUE: CONTROLLO NEI PUNTI DI FRONTIERA E PARTE DA FIUMICINO

E’ dal 14 febbraio che in Italia si è alzato il livello di allerta per la Dengue, la febbre portata da una zanzara molto diffusa soprattutto nei paesi dell’America meridionale.

Nella circolare del ministero della Salute si raccomanda agli uffici di sanità marittima aerea e di frontiera (Usmaf-Sasn) di controllare i mezzi e le merci in arrivo dai Paesi dove il rischio Dengue è alto o endemico. In quasi 2 settimane sono stati portati a termini i primi controlli che hanno come obiettivo la prevenzione dell’importazione di zanzare infette.

FIUMICINO E L’UNITÀ TERRITORIALE DELL’USMAF: 16 VIGILANZE E DISPOSIZIONI PER LE COMPAGNIE AEREE

Partiamo dal principale aeroporto italiano ‘Leonardo Da Vinci’ di Fiumicino (Roma). L’Ut, l’Unità territoriale, dell’Usmaf di Roma-Fiumicino ha eseguito 16 vigilanze, anche in orario festivo e notturno, per la verifica della presenza a bordo del ‘certificato di disinsettazione residua’ sugli aerei provenienti da Argentina, Cina, Messico, Brasile, Maldive, Etiopia. A seguito delle vigilanze eseguite, sono state emesse disposizioni/prescrizioni a cui alcune compagnie aeree (Ethiopian Airlines, Air China, China Easter ne SichuanAirlines) devono ottemperare entro una tempistica definita.

ALLARME NEL SUD ITALIA: ISPEZIONI NEGLI AEROPORTI DI BARI E VIGILANZA SU NAVI

Per quanto riguarda l’Usmaf-Sasn Puglia, Calabria e Basilicata, è stata eseguita un’ispezione all’aeroporto di Bari, e contestualmente gli operatori Usmaf hanno inviato ai gestori di aeroporti e porti i nuovi poster, specifici per la Dengue, inviati per affissione nei punti sensibili. Usmaf-Sasn Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e Molise. Sono state svolte 2 attività di vigilanza su navi: Catania (nave di linea proveniente da Tunisi), in relazione al possibile trasporto di merci dall’Africa; nave Neptune Ithaki (nave cargo portamacchine), proveniente sempre da Tunisi, che tra gli ultimi 10 porti aveva toccato anche Maderia e Limassol. In entrambi i casi dalla documentazione e dalla attività ispettiva non sono emerse particolari criticità.

Gobbi: “Fare previsioni sulla stagione estiva è molto difficile”

“Fare previsioni sull’impatto della Dengue nella prossima stagione estiva è molto difficile. Il primo caso autoctono in Italia fu qui in Veneto nel 2020 con una microepidemia a Vicenza. Fu abbastanza agevole bloccarla perché era un cluster familiare. Mentre nel 2023 abbiamo avuto 4 focolai, uno in Lombardia e tre nel Lazio, in questi focolai non si è riusciti a risalire a caso indice. E’ dunque chiaro che nel 2024 possa verificarsi una epidemia di Dengue ma direi Dengue-Chikungunya, perché quest’ultima malattia virale ha visto già diverse epidemie in passato, nel 2007 e 2017”. Così Federico Gobbi, direttore del dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) e professore associato all’Università di Brescia, fa il punto sulla situazione Dengue in Italia.

ANDREONI SULLA SITUAZIONE DENGUE IN ITALIA: LA GUERRA ALLE ZANZARE È COMPLICATISSIMA

La malattia Dengue “si sta adattando al clima italiano e dobbiamo aspettarci di avere anche quest’anno casi autoctoni e non solo d’importazione. La guerra alle zanzare è complicatissima, le campagne di disinfestazione eliminano una grande quantità di esemplari ma non in maniera globale. C’è la frontiera della guerra genetica alle zanzare, andando a modificare il genoma, ma parliamo di ricerca ancora”. Così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di Malattie infettive e tropicali), interviene sulla situazione Dengue in Italia.

BURIONI SULLA DENGUE: “GRAVE UN CASO SU 20, ELIMINARE LE ZANZARE”

“La Dengue è detta ‘febbre spaccaossa’ in alcuni Paesi, perché i sintomi principali sono una febbre molto alta e dolori muscolari violentissimi. Fortunatamente in una gran parte dei casi non è grave, ma in un caso su 20 lo è”. Lo sottolinea via social il virologo Roberto Burioni.

La Dengue, che in Brasile sta mettendo in ginocchio gli ospedali e sulla quale è aumentata l’allerta a livello internazionale e anche in Italia, con una circolare del ministero della Salute e una campagna vaccinale mirata per ora a chi viaggia nelle aree a rischio,”è causata da un virus che ha caratteristiche particolari. Non si trasmette da uomo a uomo, ma si trasmette attraverso la puntura di zanzara”, ricorda il professore di microbiologia e virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

“Nessun allarmismo – precisa – ma se in estate, con l’aumento del numero di zanzare, dovessero esserci molti casi di Dengue in Italia, sarebbe un pericolo per la nostra salute e un gravissimo danno per il nostro turismo”, avverte Burioni.

BASSETTI: “PIÙ CHE AL TURISMO PENSIAMO ALLA PREVENZIONE”

“Non tiriamo in ballo il rischio per il turismo estivo quando parliamo di Dengue. Nel Sud della Francia c’è stato un focolaio un anno e mezzo fa. Ma non mi pare ci sia stato un problema per il turismo a Nizza o Saint-Tropez. Il problema è per gli italiani e per la salute pubblica della popolazione. La circolare della direzione della Prevenzione del ministero della Salute va in questa direzione alzando il livello di allerta. Di sicuro non dobbiamo tutelare il turismo, ma evitare che ci possano essere dei focolai di rientro”. Così Matteo Bassetti, direttore malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, interviene sulla situazione Dengue in Italia e commenta quanto scritto da Roberto Burioni su ‘X’ sempre rispetto alla malattia causata dal virus: “Nessun allarmismo, ma se in estate dovessero esserci molti casi di Dengue in Italia sarebbe un pericolo per la nostra salute e un gravissimo danno per il nostro turismo. Per evitare questo rischio bisogna che dove ci sono uomini non ci siano zanzare”.

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