“Incrocio di destini: il legame tra Sinner e Berrettini”
C’è un legame speciale tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini. I due tennisti italiani negli ultimi mesi si sono sostenuti, incoraggiati e aiutati. Il primo è stato vicino al secondo nei suoi momenti difficili legati ai tanti infortuni, e Matteo ha speso parole bellissime per l’altoatesino in questo strepitoso inizio di 2024 fatto di sole vittorie, agli Australian Open e Rotterdam. Ne ha parlato proprio Berrettini nell’ultima seguitissima conferenza stampa con i giornalisti, soffermandosi anche sul dietro le quinte del loro rapporto.
IL SOSTEGNO DI SINNER
Sicuramente le imprese di Jannik Sinner sono stato uno sprone per Matteo che l’aveva preceduto in termini di risultati eccezionali, raggiungendo la finale di Wimbledon. Una stima infinita quella di Berrettini nei confronti di quel “ragazzetto” che sin dal primo incontro l’aveva stregato: “Grandissima stima per Jannik, già la prima volta che ho giocato con lui a Montecarlo ho capito che era speciale. Da una parte mi stupisce, dall’altra meno rispetto a quello che sta facendo. Per vincere uno Slam ci vogliono tante cose da mettere insieme e lui sta facendo cose pazzesche”.
Il rapporto tra Sinner e Berrettini si è consolidato negli ultimi mesi, anche perché Jannik spese bellissime parole per il suo collega in occasione della Coppa Davis, quando l’infortunato Berrettini rimase al seguito della squadra per vestire i panni del primo tifoso. E Matteo ha rivelato quanto Sinner sia importante dietro le quinte: “Ci scriviamo spesso, siamo in contatto e in questo momento il fatto di essere più uniti che mai dal punto di vista sportivo mi da una grandissima mano. Il fatto di stare vicino a lui durante la Coppa Davis, mi fatto da effetto molla per me anche in Coppa Davis, e mi sto mettendo sotto per questo. Il segreto del tennis italiano in questo momento è che ci aiutiamo l’un l’altro e ci stimoliamo”.
INSIEME VERSO IL SUCCESSO
I successi eccezionali di Sinner sono un motivo d’orgoglio, ma anche uno stimolo per Berrettini che con grande umiltà sta cercando di imparare dal campione degli Australian Open: “Sto cercando di prendere qualcosa da lui, da quello che fa, dalle sue routine, dal suo approccio. È un motivo d’orgoglio vedere un italiano che sta lì su ma anche di grande spinta. Ma vedere un italiano così su, che si allena e gioca con me mi fa venire voglia di stare lì”.
E Sinner nella recente intervista ai microfoni di Vanity Fair, ha dichiarato: “Lui ha avuto molti infortuni, speriamo che ritorni. Non è giusto dimenticare i suoi successi. Noi italiani siamo un bel gruppo, ci rispettiamo tutti anche se siamo tutti diversi”. Parole che fanno il paio con quelle di pochi giorni fa: “Ci siamo sentiti dopo la finale, mi ha scritto un bellissimo messaggio. Lui è un giocatore veramente forte, spero di vederlo in campo il prima possibile. È una persona, un giocatore che manca nel circuito. Mi ha fatto dei bellissimi complimenti. Matteo mi ha sempre aiutato e gli sono grato. Adesso se serve, se lui mi dovesse chiedere qualcosina come già successo qualche volta, io sono molto aperto ad aiutarlo perché ci tengo molto a lui”.
UNO SCAMBIO DI AIUTI
E se Sinner ha rivelato che avrebbe voluto “rubare” a Berrettini il servizio, Matteo oggi ha ricambiato il favore: “Cosa vorrei togliere da Jannik? Se potessi gli ruberei la risposta. Lui comunque ha tantissime qualità, ma quando l’ho visto da vicino a Malaga in Coppa Davis mi ha impressionato”.