**JANNIK SINNER SULLA TERRA ROSSA**
Paolo Bertolucci a Fanpage ha parlato dei prossimi tornei di Sinner sulla terra rossa, delle peculiarità di questa superficie e di cosa c’è da aspettarsi da Jannik. Un’occasione anche per dire la propria sul confronto con Alcaraz e sul momento di Djokovic.
**CARATTERISTICHE DEL GIOCO SU TERRA ROSSA**
Cosa c’è da aspettarsi da Jannik Sinner sulla terra rossa? Ne abbiamo parlato con Paolo Bertolucci, stimato commentatore del tennis in TV per Sky ed ex grande giocatore e allenatore. “Braccio d’oro” ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it quali sono le caratteristiche del gioco sulla superficie in terra battuta, dove i tennisti si daranno battaglia nei prossimi tornei, con gli appuntamenti prestigiosi di Monte Carlo, Madrid, Roma e Roland Garros.
**IL MOMENTO DI JANNIK SINNER**
Proprio Sinner, reduce da un’inizio di stagione eccezionale, proverà a fare meglio della scorsa annata quando incontrò qualche difficoltà sulla terra rossa, nella fase della stagione cruciale per l’assalto al numero 1 nel ranking ATP. Come sottolineato da Bertolucci, Jannik è però un altro giocatore rispetto al passato e vive un momento di grande entusiasmo. Intrigante soprattutto il duello con Alcaraz, che si rinnova ancora una volta, con la curiosità legata anche al ritorno in campo di Djokovic.
**LE DIFFICOLTÀ SULLA TERRA ROSSA**
“Questo Sinner non è nemmeno lontanamente parente di quello dello scorso anno. Quello era ancora un ragazzo che doveva affermarsi del tutto, aveva delle buone basi ma forse si era caricato di troppe responsabilità. Soprattutto quando ha dovuto giocare sulla terra e soprattutto a Roma dove forse voleva strafare. Invece non era ancora pronto a sopportare un peso così importante. Se andiamo a vedere, il suo rendimento top probabilmente è a livello indoor, poi perde un 5% sull’erba e sul cemento, e un 10% sulla terra. Però stiamo guardando il pelo nell’uovo”.
**LA SFIDA CON ALCARAZ**
Aspettiamo un attimo prima di fare previsioni che sono come quelle meteorologiche, e sono molto difficili. Dopo Parigi potremo sentenziare, approvando o meno il suo livello di gioco sulla terra. Ma io sono molto fiducioso.
**LE SFIDE DOPO MONTE CARLO**
Su Monte Carlo quindi meglio andarci con aspettative moderate. Djokovic è due settimane che è lì che si allena. C’è grande differenza.
**IL DUELLO CON ALCARAZ**
Alcaraz è nato sulla terra e Sinner no, questo conta sicuramente. Carlos è più a suo agio da questo punto di vista. Poi come completezza tecnica lo spagnolo si fa preferire sulla punta del rendimento di una giornata o di un torneo. Lui, utilizzando una metafora ciclistica, è da ‘classica’, ovvero da Milano-Sanremo, mentre Sinner è da Giro d’Italia.
**L’EVOLUZIONE DI JANNIK SINNER**
A fine anno Sinner è più continuo, metodico e razionale. L’altro ha punte pazzesche che magari Sinner non raggiunge in quel giorno, ma è meno forte mentalmente e concreto perché cerca, a differenza di Jannik, quasi più lo spettacolo, l’effetto speciale e l’applauso del pubblico che non il punto in quel momento.
**IL FUTURO DI JANNIK SINNER**
Ripeto, è difficile fare previsioni. Per Sinner prima o poi accadrà, non so quando ma succederà, è ineluttabile. Ma tanto che accada a giugno, luglio o agosto chi se ne frega.
**LA SITUAZIONE DI DJOKOVIC**
Il problema è che lui si è reso conto che Sinner, con quelle due scoppole che gli ha dato, ha incrinato molte delle sue certezze. Forse ha capito che non ha più certi stimoli. Prova quindi a dare una scossa cambiando allenatore per vedere di arginare questi ragazzi e tornare in sella. Ci proverà nei prossimi mesi, altrimenti probabilmente dovrà accettare che è in atto un cambiamento e che lui non è più il numero uno indiscusso. Aspettiamo fino alle Olimpiadi, quando secondo me si potranno fare dei conti.