Israele-Hamas, accordo imminente: 35 giorni di tregua in scambio ostaggi

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CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: VICINO L’ACCORDO PER UNA TREGUA

Dopo mesi di scontri e violenze, sembra che Israele e Hamas siano vicini a raggiungere un accordo per una tregua di 35 giorni. L’annuncio è arrivato da fonti attendibili come Haaretz, che ha dichiarato che le due parti hanno trovato un’intesa sulla maggior parte dei punti in discussione.

ACCETTAZIONE DELLA TREGUA IN CAMBIO DELLA LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI

Secondo quanto riportato dalla fonte, in cambio della tregua, Hamas accetterà di liberare tutti gli ostaggi in suo possesso, probabilmente in più fasi nel corso dei 35 giorni. Allo stesso tempo, Israele si impegnerà a dare la libertà ai prigionieri palestinesi e a fornire aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.

IMPASSE SUL CESSATE IL FUOCO COMPLETO

Tuttavia, l’unica incognita riguarda il cessate il fuoco completo, richiesto da Hamas ma rifiutato da Israele. Secondo la fonte, potrebbero esserci altri piccoli cambiamenti nello schema, ma il problema principale da risolvere riguarda il cessate il fuoco assoluto su cui Hamas insiste.

NESSUNA DECISIONE DEFINITIVA DA PARTE DI HAMAS

Nonostante ciò, l’organizzazione palestinese ha assicurato che se la Corte internazionale di giustizia de L’Aja dovesse comandare un cessate il fuoco a Gaza, rispetterà la decisione anche se a farlo sarà pure Israele.

CONTINUAZIONE DELLE VIOLENZE A GAZA

Nel frattempo, la guerra a Gaza continua ad infuriare. Migliaia di palestinesi hanno dovuto fuggire da Khan Younis, la città nel sud della Striscia dove si sono intensificati i combattimenti. L’incertezza persiste anche sull’episodio avvenuto ieri a Gaza City, dove è stato denunciato un attacco contro persone in fila per ricevere aiuti umanitari.

REACTIONS TO THE VIOLENCE

Gli Stati Uniti si sono dichiarati “preoccupati” per l’attacco e hanno ricordato ad Israele la sua responsabilità di proteggere i civili e i siti umanitari. Anche il ministro degli Esteri italiano ha incontrato il premier israeliano per chiedere un rafforzamento delle iniziative umanitarie e l’impegno italiano per la ricostruzione.

LE ULTIME NOTIZIE DAL FRONT

Nonostante questo, le situazione rimane tesa e incerta. L’opinione pubblica internazionale rimane in attesa di nuovi sviluppi, mentre l’emergenza umanitaria in corso è motivo di crescente preoccupazione.

Con il crescente numero di vittime e lo spettro della guerra che continua ad aleggiare su Gaza, c’è la speranza che un accordo possa essere raggiunto presto per porre fine alle violenze e iniziare il processo di ricostruzione e pace.

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