Iran attacca basi gruppo sunnita in Pakistan

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RAID IRANIANO IN PAKISTAN: MISSILI CONTRO BASI MILITANTI SUNNITE

Martedì notte, i media statali di Teheran hanno riportato un attacco in Pakistan da parte delle forze iraniane. Due basi del gruppo militante sunnita Baluchi Jaish al Adl sono state prese di mira da missili. Questo evento è avvenuto dopo l’attacco effettuato dalle Guardie rivoluzionarie iraniane in un quartier generale di spionaggio israeliano nella città curda di Irbil, Iraq.

PAKISTAN CONDANNA I RAID

Il Pakistan ha risposto duramente ai raid iraniani, condannando fermamente l’azione. Secondo quanto riportato da Islamabad, l’attacco ha provocato la morte di due bambini innocenti e il ferimento di tre ragazze. I funzionari della sicurezza pakistani hanno dichiarato che gli attacchi hanno danneggiato una moschea nel distretto di Panjgur in Balochistan, a circa 50 chilometri all’interno del Pakistan dal confine iraniano. Il ministero degli Esteri pakistano ha riferito due bambini uccisi e tre ragazze ferite, definendo l’azione un’inaspettata violazione della sovranità del Pakistan con possibili gravi conseguenze.

LA REAZIONE DELLA CINA

Anche la Cina ha preso posizione riguardo agli eventi, chiedendo moderazione sia all’Iran che al Pakistan. La portavoce del ministero cinese degli Esteri ha sottolineato l’importanza di entrambi i paesi e li ha esortati a evitare azioni che potrebbero aumentare le tensioni, cercando invece di salvaguardare la pace e la stabilità regionale.

Questa situazione ha innescato una serie di critiche e preoccupazioni a livello internazionale. L’escalation militare tra Iran e Pakistan potrebbe avere ripercussioni significative non solo sulla stabilità della regione, ma anche sulle relazioni internazionali tra questi due paesi e il resto del mondo.

In questo contesto, è fondamentale che le due nazioni coinvolte trovino una via per risolvere le tensioni in maniera pacifica e diplomatica, evitando qualsiasi azione che possa portare a ulteriori conflitti. Allo stesso tempo, la comunità internazionale deve lavorare per facilitare il dialogo e promuovere una soluzione che rispetti la sovranità e la sicurezza di entrambi i paesi.

In conclusione, la situazione attuale richiede un’immediata azione diplomatica da parte di tutti gli attori coinvolti. La pace e la stabilità della regione dipendono dalla capacità di gestire efficacemente le tensioni e di trovare un terreno comune per risolvere le divergenze. Speriamo che questa vicenda possa essere risolta nel rispetto dei principi della legalità internazionale e nel pieno rispetto dei diritti umani.

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