Indagine su Bolsonaro ospite nell’ambasciata ungherese a Brasilia: perché?

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BRASILE, PERCHÉ BOLSONARO È STATO OSPITE PER DUE GIORNI DELL’AMBASCIATA UNGHERESE: AVVIATA INDAGINE

La Corte Suprema brasiliana e la polizia federale hanno avviato un’indagine sul soggiorno di due notti dell’ex presidente Jair Bolsonaro lo scorso febbraio presso l’ambasciata ungherese a Brasilia, dopo il sequestro del suo passaporto disposto dalla Corte suprema nell’ambito dell’inchiesta sul tentato colpo di stato.

A rivelare la presenza di Bolsonaro nella sede diplomatica è stato il New York Times che ha divulgato le immagini del circuito di video-sorveglianza interno all’edificio. L’ex capo di stato è coinvolto in numerose indagini e processi, e l’ipotesi è che “stesse cercando di sfruttare la sua amicizia con un altro leader di estrema destra, il primo ministro ungherese Viktor Orban, nel tentativo di eludere il sistema giudiziario brasiliano mentre affronta indagini penali in patria”, scrive il quotidiano della Grande Mela.

IL GIUDICE E LE INDAGINI
Il giudice della Corte suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha ora chiesto a Bolsonaro il perché di quella visita. Proprio Moraes è il relatore del caso sul presunto tentativo di golpe in cui sarebbe coinvolto anche l’ex presidente. Nel frattempo il ministero degli Esteri brasiliano ha convocato per consultazioni l’ambasciatore ungherese a Brasilia, Miklós Halmai.

LA DIFESA DI BOLSONARO
Gli avvocati di Bolsonaro hanno dichiarato che non c’era nulla di strano nel suo soggiorno nell’ambasciata ungherese. “Nei giorni in cui si trovava presso l’ambasciata ungherese, su invito, l’ex presidente brasiliano ha parlato con innumerevoli autorità del Paese amico per avere aggiornamenti sugli scenari politici di entrambe le nazioni”, si legge nella dichiarazione. “Qualsiasi altra interpretazione costituisce un lavoro evidentemente di fantasia, senza alcun legame con la realtà dei fatti”.

LE PAROLE DI BOLSONARO
Bolsonaro ha criticato la convocazione da parte del giudice della Corte suprema: “È forse un crimine dormire in un’ambasciata e parlare con l’ambasciatore?”, ha detto l’ex leader di destra al termine di un evento per la moglie, l’ex first lady Michelle, insignita ieri del titolo di cittadina onoraria di San Paolo. “Basta con le persecuzioni, dateci un po’ di pace”, ha poi aggiunto parlando brevemente con i giornalisti.

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